Regia: Wong Kar-wai
Anno: 2013
Paese: Cina/Hong Kong
Giudizio: 3/5
Ip Man, colui che diventerà il maestro di Bruce Lee, vive a Fo Shan, nel sud della Cina dove pratica le arti marziali come personale passione. In seguito alla guerra cino-giapponese che sconvolge le province del nordest del Paese, il Grande Maestro Gong Baosen è costretto a trasferirsi a Fo Shan dove tiene la cerimonia del proprio addio alle arti marziali. Viene raggiunto da Gong Er, figlia a cui ha insegnato una tecnica letale. Ip Man e Gong Er si conoscono in questa occasione. La domanda che percorre il mondo del kung fu è: chi diverrà il successore di Gong Baosen?
Sinceramente mi erano sconosciuti i motivi per cui dopo la saga di IP MAN che parlava della storia del celebre maestro del Wing Chun, disciplina cinese fondata da una donna, un regista così interessante come Kar-wai si fosse interessato al progetto trasformandolo in un film visivamente eccellente e con una fotografia d'avanguardia e una scelta di chiari/scuri invidiati efficaci ma al contempo debole sotto il profilo culturale e storico della disciplina.
Se nella saga con Donnie Yen c'era più tempo e più spazio da regalare e investire su una storia che seppur romanzata spiegava, tutto sommato, l'epopea e le gesta del protagonista, in questo film invece diventa emblematico il fattore e la risorsa di ricerca, stile e messa in scena senza sbavature ma facendo diventare il film un'esperienza cinematografica sicuramente molto elegante.
Un film voluto e travagliato, sei anni di progettazione e tre di lavorazione.
Con un cast come sempre fenomenale e usando alcuni dei suoi attori feticci, l'immenso Tony Leung e la bella Ziyi Zhang, The Grandmaster non era forse il film che molti fan del regista si aspettavano ma segna intanto un ritorno e dall'altra parte una capacità e una grazia del regista di confrontarsi anche con altri registri cinematografici e generi che non sempre sono oggetto di interesse da parte di un certo tipo di pubblico.
Un film voluto e travagliato, sei anni di progettazione e tre di lavorazione.
Con un cast come sempre fenomenale e usando alcuni dei suoi attori feticci, l'immenso Tony Leung e la bella Ziyi Zhang, The Grandmaster non era forse il film che molti fan del regista si aspettavano ma segna intanto un ritorno e dall'altra parte una capacità e una grazia del regista di confrontarsi anche con altri registri cinematografici e generi che non sempre sono oggetto di interesse da parte di un certo tipo di pubblico.
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