Titolo: Kick Ass 2
Regia: Jeff Wadlow
Anno: 2013
Paese: Usa
Giudizio: 3/5
Mentre Hit-Girl ha promesso al suo padrino di abbandonare il pericolo e l'avventura e si ritrova alle prese con un altro tipo di delinquenza, quella delle bullette adolescenti a scuola, Kick-Ass è felice di aver trovato una squadra di supereroi a cui unirsi, quella del Colonnello Stars and Stripes. Ma l'uccisione di suo padre da parte di David e Mindy ha acceso in Red Mist il fuoco della vendetta. Agghindato da Mother Fucker e circondato da un manipolo di mercenari senza pietà, comincia con l'assassinare il padre di David per poi dirigere il suo proposito verso Kick-Ass stesso.
Mark Millar probabilmente ancora non riesce a crederci del suo inaspettato successo dopo la saga di Kick Ass. Si deve a lui il bellissimo fumetto Wanted posando un velo pietoso e penoso sulla pessima trasposizione cinematografica che non poteva essere cinica, grottesca e violenta come il fumetto. Forse perchè incazzato, forse perchè aveva dei produttori meno commerciali, il secondo capitolo riesce in due punti ovvero essere ancora più violento e uscire al cinema senza problemi sfruttando il successo dell'era della "politica dei fumetti" oppure "politica degli autori di film che arrivano dai fumetti"come alcuni idioti l'anno definita.
Wadlow aveva esordito con uno dei capitoli di SAW per approdare al film sulle Mma NEVER BACK DOWN filmetto che ha riscosso un certo successo e un seguito.
Non era facile sintetizzare l'anima e i fatti del fumetto inserendo molti personaggi, aumentando la coralità del cast senza sminuire la caratterizzazione dei due protagonisti.
Si parla molto di Hit-Girl in questo secondo capitolo, scelta che risulta azzeccata anche se in più parti oscura il protagonista.
C'era poi il fatto di Carrey che aveva fatto discutere circa la troppa violenza presente nel film, critica che non ha fatto altro che fare ancora più pubblicità e una satira e uno humor nero che continua più che mai rispetto al primo capitolo.
Tanta azione, un manipolo di nuovi personaggi, ma allo stesso tempo anche una intelligente evoluzione dei personaggi, ed il pigiama di Dave con la scritta sul petto “Io odio i reboot”, sottolinea l’intenzione di Wadlow a voler dare allo spettatore qualcosa di più della semplice rivisitazione della stessa storia:“Spero che entri in risonanza con il pubblico perchè non è solo una ripetizione del primo film”, spiega il regista,“non è uno di quei sequel della serie: ‘Ehi! Ti ricordi quanto ti è piaciuto il primo film? Beh, eccone un’altra versione!’. Noi invece diciamo: ‘Ti ricordi quanto hai amato questi personaggi? Beh, indovina? Li abbiamo spediti a fare questo percorso in cui cresceranno e cambieranno in modi che non immaginerete mai”
E'assurdo comico e geniale pensare che un film anarchico come Kick Ass riesca a dare molte più emozioni e questioni su cui riflettere rispetto ai film dei super-eroi "famosi" e con i poteri. Direi che in questo caso la scelta e la scommessa di Wadlow abbia vinto due volte.
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