Titolo: Valhalla Rising
Regia: Nicolas Winding Refn
Anno: 2009
Paese: Danimarca/Gran Bretagna
Giudizio: 3/5
Anno Mille: per lunghi anni un guerriero muto di nome One Eye è stato tenuto prigioniero da Barde, capo di un clan vichingo. Con l'aiuto di un giovanissimo schiavo, Are, One Eye riesce a uccidere il suo carceriere e a fuggire assieme al ragazzo. Ma il loro viaggio sarà pieno di pericoli oscuri: imbarcatisi su una nave, si ritroveranno nel mezzo di un misterioso e impenetrabile banco di nebbia che si diraderà solo per lasciarli approdare su una terra sconosciuta. Lì i vichinghi si dovranno confrontare con il loro terribile destino, e One Eye scoprirà la verità sulle sue origini.
Film suggestivo ed evocativo, spiazzante nella sua ricerca e nel descrivere con i silenzi e i paesaggi uno scenario primordiale in cui dominano gli impulsi e in cui la violenza e ancora una volta l'emblema della poetica del regista.
Dominato da simbolismi e concettualità, affasciante e onirico, crudo e reale, osa tentare una carta niente affatto semplice ovvero quella di spettacolizzare il meno possibile ma tematizzando sempre più la brutalità selvaggia della natura umana. Ritorna e inserisce ovviamente nel film rimandi pagani e cristiani, ancora una volta due facce che si confrontano e che diventano motivo di sofferenza e riflessione per il protagonista.
Mads Mikkelsen (PUSHER,BLEEDER,PUSHER 2) veste i panni del potentissimo guerriero confermando di essere stato l'attore feticcio di Refn prima dell'avvento di Ryan Goslin.
Diviso in sei capitoli, che dettano i momenti salienti dell'avvicendarsi della storia, disegna di nuovo nel finale la prova definitiva del guerriero. Prendendo il viaggio dell'eroe e ribaltandolo, Refn arriva ancora una volta a confrontarsi con il tema del sacrificio e dei legami che come dimostra il rapporto con il bambino, è importante credere nel futuro.
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