Titolo: Streghe di Salem
Regia: Rob Zombie
Anno:2012
Paese: Usa
Festival: Tff 30°
Giudizio: 3/5
Heidi, una bionda pollastrella rock, DJ in una stazione radio locale, assieme a Whitey e Munster Herman, forma il "Big H Radio Team". Arriva una misteriosa scatola di legno che contiene un disco in vinile, indirizzata a Heidi, con su scritto “Un regalo dei Lords”. Lei pensa che si tratti di una rock band che vuole pubblicizzare la sua musica. Mentre Heidi e Whitey ascoltano il disco, questo inizia a suonare al contrario e Heidi ricorda, in flashback, un trauma passato. In seguito, Whitey suona il disco dei Lord, battezzandoli The Lords of Salem, e con sua grande sorpresa il disco suona normalmente ed ottiene un enorme successo presso gli ascoltatori. Arriva un'altra scatola di legno per i Big H da parte dei Lords, con biglietti gratis, poster e dischi, per organizzare un concerto a Salem. Ben presto Heidi e i suoi colleghi scoprono che il concerto non è lo spettacolo rock che si aspettavano: i veri Signori di Salem stanno tornando, e vogliono sangue...
Comincio a credere di essere uno degli unici a stimare Rob Zombie. Come musicista mi ha sempre fatto cagare e come persona non la conosco e non la stimo però da quando è uscito quel mezzo capolavoro horror di nome LA CASA DEL DIAVOLO ho dovuto dare a Cesare i meriti che gli spettavano e poi soprattutto quando mi è capitato tra le mani quella meraviglia di animazione che si chiama THE HAUNTED WORLD OF EL SUPERBEASTO.
Questo suo ultimo si sapeva che avrebbe diviso i fan e i critici. Io ho trovato che sia il lavoro più anarchico che abbia fatto, capace di dissacrare più con questo lavoro che molti altri registi volendosi prendere troppo sul serio. Lui non lo fa.
Certo è anche il film più ambizioso, si accosta al maligno, al satanico, al peso delle sette e quindi incombe il fantasma della family di Manson citata sotto le righe in più passaggi sui riti compiuti dall'unione di appartenenti alla stessa setta.
La deriva visionaria e allucinata è portata ai massimi livelli come dimostra la scena del male, del feto luciferino o meglio quell'ammasso di carne che sembra allo stesso tempo un dio brutalizzato e un angelo del male che assurge al suo compito. Trascendentale ma più di tutto blasfemo nel mostrare come anche tra fasulle new-religion e tra i culti new-age come tutto non sia in fondo mai cambiato e trovando spesso nei culti personali la sopravvivenza psico-fisica ad hoc per gli astanti.
Il talento visivo di Zombie non traspare certo dall'idea di base che altro non è una cazzata o meglio un pretesto per arrivare a sviluppare un altro tipo di contenuto e portandolo all'esasperazione.
Un film per molti aspetti nuovo e assolutamente dinamico, hi-tech per certi versi ma classico nelle intenzioni e nelle note di intenti.
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