Regia: Sam Raimi
Anno: 1992
Paese: Usa
Giudizio: 4/5
Catapultato indietro nel tempo, addirittura nel Medioevo, Ash viene catturato dalle truppe di re Arthur. Dimostrata la propria innocenza, si mette sulle tracce del temibile libro “Necronomicon” dotato di grandi poteri ma involontariamente libera dal sonno le forze del male. Per poter tornare alla propria epoca dovrà difendere il libro dalla brama di potere del suo alter ego malvagio, guidando la popolazione locale contro il suo esercito di morti.
Che cosa fa di un film un cult assoluto? Beh innumerevoli fattori.
Nel caso del terzo capitolo della CASA si arriva all'apice della creatività, dell'immaginazione e delle innumerevoli trovate che al tempo si potevano avere solo arrivando da un certo tipo di cultura.
Raimi da forma al suo film più ispirato, a livello tecnico incredibilmente ricco di elementi e per quanto riguarda gli effetti speciali tante e tante menzioni in merito.
Un attore che riesce a caricarsi in spalla tutto il peso del film senza mai uscire dal personaggio e una moltitudine di elementi di cui godere dall'inizio sul Necronomicon fino alla parte centrale e infine la battaglia finale.
Interessante il finale uncut, spoiler, (denominata APOCALYPSE version) in cui ad Ash viene data una pozione per tornare nel futuro e gli viene consigliato di berne 7 goccie, nè più nè meno. Ovviamente sbaglia a prendere le gocce e si ritrova in un lontano futuro post-nucleare.
Questa scena insieme a quella d'amore fra Ash e Gwendaline e la parte della lotta nel mulino fra Ash e se stesso oppure quella che riguarda l'eroe che va dal duca Henry per chiedere aiuto nella lotta contro il male, l'incontro fra Ash e Re Artù ed un differente montaggio iniziale.
E così Raimi nel '92 gira il suo capolavoro, creando un horror-comedy che al tempo quasi non esisteva riuscendo ad unire l'horror splatter e la comicità slapstick.
Il primo che abbia saputo far ridere senza mai lesinare sull'horror o sulla suspance
A distanza di vent'anni rimane comunque un cult assoluto.
Mai demenziale come capita per i film di ultima generazione, ma sempre con una causa che giustifica l'azione, elemento di cui spesso e volentieri nei film odierni non si tiene conto.
Un'esplosione di fantasia, un mix irresistibile di splatter e demenzialità girato a regola d'arte.
Con le sue soggettive, le zoomate e le inquadrature anomale, Raimi sembra dirci: guardatelo bene, perché un film così non l'avete mai visto. Ed è la pura verità!
E forse, cari miei, non lo vedrete mai più dal momento che questo film segna il massimo del traguardo artistico e contaminato del regista.
E poi due parole su Campbell.
È allo stesso tempo un eroe e un coglione, carismatico e stupido, furbo e sfigato. Sembra quasi un cartone animato in certi momenti. Il modo in cui snocciola freddure da comico consumato resterà il marchio di fabbrica dei suoi personaggi a venire, purtroppo un fantasma che lo accompagnerà anche in futuro.
Gli scheletri animati in stop-motion, a parte quelli più “in carne” che sono attori in costume, sono realizzati in modo divino, nonostante la CGI già esistesse, ma come per la scelta del regista, questa scena è un omaggio tanto sentito quanto riuscito ad una scena degli ARGONAUTI con gli scheletri creati da Ray Harryhausen, genio degli effetti speciali purtroppo scomparso.
Cos'altro dire di un film che ancora adesso, a più di trent'anni di distanza, riesce a far divertire e a trasmettere humor e atmosfera.
Nel caso del terzo capitolo della CASA si arriva all'apice della creatività, dell'immaginazione e delle innumerevoli trovate che al tempo si potevano avere solo arrivando da un certo tipo di cultura.
Raimi da forma al suo film più ispirato, a livello tecnico incredibilmente ricco di elementi e per quanto riguarda gli effetti speciali tante e tante menzioni in merito.
Un attore che riesce a caricarsi in spalla tutto il peso del film senza mai uscire dal personaggio e una moltitudine di elementi di cui godere dall'inizio sul Necronomicon fino alla parte centrale e infine la battaglia finale.
Interessante il finale uncut, spoiler, (denominata APOCALYPSE version) in cui ad Ash viene data una pozione per tornare nel futuro e gli viene consigliato di berne 7 goccie, nè più nè meno. Ovviamente sbaglia a prendere le gocce e si ritrova in un lontano futuro post-nucleare.
Questa scena insieme a quella d'amore fra Ash e Gwendaline e la parte della lotta nel mulino fra Ash e se stesso oppure quella che riguarda l'eroe che va dal duca Henry per chiedere aiuto nella lotta contro il male, l'incontro fra Ash e Re Artù ed un differente montaggio iniziale.
E così Raimi nel '92 gira il suo capolavoro, creando un horror-comedy che al tempo quasi non esisteva riuscendo ad unire l'horror splatter e la comicità slapstick.
Il primo che abbia saputo far ridere senza mai lesinare sull'horror o sulla suspance
A distanza di vent'anni rimane comunque un cult assoluto.
Mai demenziale come capita per i film di ultima generazione, ma sempre con una causa che giustifica l'azione, elemento di cui spesso e volentieri nei film odierni non si tiene conto.
Un'esplosione di fantasia, un mix irresistibile di splatter e demenzialità girato a regola d'arte.
Con le sue soggettive, le zoomate e le inquadrature anomale, Raimi sembra dirci: guardatelo bene, perché un film così non l'avete mai visto. Ed è la pura verità!
E forse, cari miei, non lo vedrete mai più dal momento che questo film segna il massimo del traguardo artistico e contaminato del regista.
E poi due parole su Campbell.
È allo stesso tempo un eroe e un coglione, carismatico e stupido, furbo e sfigato. Sembra quasi un cartone animato in certi momenti. Il modo in cui snocciola freddure da comico consumato resterà il marchio di fabbrica dei suoi personaggi a venire, purtroppo un fantasma che lo accompagnerà anche in futuro.
Gli scheletri animati in stop-motion, a parte quelli più “in carne” che sono attori in costume, sono realizzati in modo divino, nonostante la CGI già esistesse, ma come per la scelta del regista, questa scena è un omaggio tanto sentito quanto riuscito ad una scena degli ARGONAUTI con gli scheletri creati da Ray Harryhausen, genio degli effetti speciali purtroppo scomparso.
Cos'altro dire di un film che ancora adesso, a più di trent'anni di distanza, riesce a far divertire e a trasmettere humor e atmosfera.
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