Regia: Fernando Meirelles
Anno: 2011
Paese: Australia/ Brasile/ Francia/ Gran Bretagna
Giudizio: 3/5
Un caleidoscopio di amori incrociati e relazioni, che collegano personaggi di città e paesi diversi in un racconto che ha per tema la vita amorosa nel ventunesimo secolo. La storia ha inizio a Vienna e si sviluppa fra Parigi, Londra, Bratislava, Rio, Denver e Phoenix in un solo arco narrativo: dalla semplice decisione presa da un uomo quella di rimanere fedele a sua moglie - scaturisce una serie di eventi che si diramano attorno al globo con conseguenze drammatiche, per tornare infine al luogo della decisione iniziale.
Le tante facce dell'amore, i legami, le fragilità di coppia, le fughe, i tradimenti.
Un ritratto sociale che il regista brasiliano porta sullo schermo con il suo stile asciutto e la sua narrazione sintetica.
Non era facile il soggetto così come la piece teatrale di Arthur Schnitzler (EYES WIDE SHUT e tutto è detto).
I dieci personaggi della vicenda che si apre e si chiude a Vienna concentrano ognuno un aspetto, un sentimento. La passione che sconvolge e fa emergere il senso di colpa legata al tradimento, il timore dell'abbandono e il bisogno di legarsi a qualcuno, la consapevolezza paterna e la paura di rivivere lo stesso trauma.
Tutto si riassume nella frase che in un qualche modo definisce il film "Un saggio una volta disse: se sei davanti a un bivio imboccalo" trovandosi come Meirelles delinea, di fronte ad un numero infinito di diverse soluzioni.
La morale sessuale legata a ceti diversi della società e andando a prendere anche comunità criminali diventa il vivaio perfetto lasciato sulle spalle di una prostituta, di un soldato, di una cameriera, il giovane signore, la giovane signora, il marito, la ragazzina, il poeta, l'attrice e infine il conte.
La sfida del regista al suo quarto film dimostra una presa di coscienza e la dimostrazione di voler attraversare anche generi diversi confrontandosi con una struttura corale.
Infine per dare dimostrazione di come poter attraversare i momenti e incrociare le storie alternate ci si può rifare al passaggio successivo dello stesso saggio ovvero che si sarebbe però dimenticato di spiegare come si possa imboccarlo, un bivio. La stessa libertà che il regista lascia ai personaggi caratterizzandoli però molto bene.
Anno: 2011
Paese: Australia/ Brasile/ Francia/ Gran Bretagna
Giudizio: 3/5
Un caleidoscopio di amori incrociati e relazioni, che collegano personaggi di città e paesi diversi in un racconto che ha per tema la vita amorosa nel ventunesimo secolo. La storia ha inizio a Vienna e si sviluppa fra Parigi, Londra, Bratislava, Rio, Denver e Phoenix in un solo arco narrativo: dalla semplice decisione presa da un uomo quella di rimanere fedele a sua moglie - scaturisce una serie di eventi che si diramano attorno al globo con conseguenze drammatiche, per tornare infine al luogo della decisione iniziale.
Le tante facce dell'amore, i legami, le fragilità di coppia, le fughe, i tradimenti.
Un ritratto sociale che il regista brasiliano porta sullo schermo con il suo stile asciutto e la sua narrazione sintetica.
Non era facile il soggetto così come la piece teatrale di Arthur Schnitzler (EYES WIDE SHUT e tutto è detto).
I dieci personaggi della vicenda che si apre e si chiude a Vienna concentrano ognuno un aspetto, un sentimento. La passione che sconvolge e fa emergere il senso di colpa legata al tradimento, il timore dell'abbandono e il bisogno di legarsi a qualcuno, la consapevolezza paterna e la paura di rivivere lo stesso trauma.
Tutto si riassume nella frase che in un qualche modo definisce il film "Un saggio una volta disse: se sei davanti a un bivio imboccalo" trovandosi come Meirelles delinea, di fronte ad un numero infinito di diverse soluzioni.
La morale sessuale legata a ceti diversi della società e andando a prendere anche comunità criminali diventa il vivaio perfetto lasciato sulle spalle di una prostituta, di un soldato, di una cameriera, il giovane signore, la giovane signora, il marito, la ragazzina, il poeta, l'attrice e infine il conte.
La sfida del regista al suo quarto film dimostra una presa di coscienza e la dimostrazione di voler attraversare anche generi diversi confrontandosi con una struttura corale.
Infine per dare dimostrazione di come poter attraversare i momenti e incrociare le storie alternate ci si può rifare al passaggio successivo dello stesso saggio ovvero che si sarebbe però dimenticato di spiegare come si possa imboccarlo, un bivio. La stessa libertà che il regista lascia ai personaggi caratterizzandoli però molto bene.
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