Titolo: Cacciatore di giganti
Regia: Bryan Singer
Anno: 2013
Paese: Usa
Giudizio: 1/5
Inviato a vendere il cavallo e il carro al mercato e tornato con solo dei fagioli in mano Jack è sgridato dallo zio che incautamente getta i fagioli nell'acqua causandone l'esplosione in una pianta gigantesca che si erge fino a sopra le nuvole. Come l'antica leggenda racconta, lì dove la pianta finisce ci sono i giganti, una razza che si nutre di umani, già un tempo scacciata dalla Terra e desiderosa di vendetta.
Da grandi poteri derivano grandi responsabilità.
Con questo io dico, Singer per favore torna agli X-Man. Detto ciò non vorrei stare troppo a parlare di questo insulso film valido forse per gli appassionati dell'universo Disney con un topo pappone che si inchiappetta i Jonas Brothers.
La rilettura delle favole tradizionali non è una brutta cosa basti vedere alcuni autori come Gillian che hanno saputo far convergere diversi generi e molte contaminazioni nella stessa pellicola.
E'il rischio con la spiacevole e deludente premessa che tanto succederà sempre e comunque di vedere in queste produzioni, tanto tanto potenziale sprecato sapendo che comunque il target dovrà essere quello universale in particolare per i giovini.
Estremamente convenzionale, super telefonato nella struttura in tre atti e con la solita altalenante scaletta di dialoghi cretini e caratterizzazioni troppo abbozzate.
Il 3d come gli effetti speciali saranno sempre una conseguenza del soggetto e della messa in scena.
E'davvero brutto quando un film come questo non riesce nemmeno a divertire...
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