Titolo: Bay
Regia: Barry Levinson
Anno: 2012
Paese: Usa
Giudizio: 4/5
Chesapeake Bay, Maryland. È il giorno che il cinema ha raccontato innumerevoli volte e che si colloca nel profondo del sentire Americano: il 4 luglio. La città si prepara, sindaco in testa, a festeggiare con una molteplicità di iniziative, a partire dalla gara dei mangiatori di granchi. Questa atmosfera ci viene descritta, in un collegamento via Skype, da una giovane che all'epoca (qualche anno prima) conduceva un reportage per una piccola emittente televisiva. Donna Thompson, così si chiama, ci racconta come dall'atmosfera di festa si passò nell'arco di pochissimo tempo all'orrore a causa di un parassita cresciuto a dismisura ed impegnato a divorare qualsiasi tessuto vivente
L'ultimo film di Levinson si slaccia totalmente dalla precedente filmografia per andare ad abbracciare un genere assai diverso che negli ultimi quindici anni sta riscuotendo parecchio successo. Levinson però non è un ingenuo e perciò non cade nella trappola di farsi trascinare solo dietro urla agonizzanti e mostrando a tratti qualche immagine nemmeno troppo nitida.
La sua idea nasce innanzitutto da un bisogno di denunciare gli orrori che ci stanno attorno a partire dall'inquinamento ambientale come conseguenza dell'allevamento intensivo. Un danno e un pericolo maggiore di quello che si pensa contando che modificando la catena alimentare e dando da mangiare ai pesci del pollo forse si crea qualcosa che non si vorrebbe mai vedere.
La critica poi si fa ancora più spiazzante quando come spesso capita si tenta di occultare le prove cercando di nascondere la verità tramite mezzi mediatici o anche solo con una campagna elettorale dal vivo.
Solo questi due temi sviluppati con una logica che non lascia nulla al caso ma aumenta di tensione spalmando per tutto l'arco del film una tensione molto più realistica del previsto.
L'idea poi di fare un film a basso budget, di chiamare attori sconosciuti, di usare spesso la telecamera in spalla con moltissime inquadrature traballanti potranno essere elementi che faranno storcere il naso ma che invece riescono ad essere funzionali.
Un found-footage che saprà essere accolto dagli amanti della suspance anche grazie a dei buoni effetti speciali e poi l'idea semplice ma geniale di scegliere un parassita come nemico comune per essere precisi il Cymothoa Exigua. Questo parassita dei pesci entra nelle branchie degli animali, taglia la vascolarizzazione della lingua del suo ospite e si sostituisce alla stessa agganciandosi direttamente ai muscoli. Quando poi se ne vede uno lungo tre metri che si nasconde dentro un sottomarino abbandonato allora direi che ci siamo...
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