Titolo: About Cherry
Regia: Stephen Elliot
Anno: 2012
Paese: Usa
Giudizio: 2/5
La diciottenne Angelina lavora in una lavanderia e si occupa della madre alcolizzata e vessata da un compagno brutale, in attesa di una vita migliore. L'occasione arriva con il guadagno per alcune foto in cui posa nuda, per una volta soltanto. Con quei soldi e la compagnia del suo migliore amico, Angelina si trasferisce a San Francisco dove ad un certo punto entra nell'industria del cinema porno, con il soprannome di Cherry. La sua innocenza, combinata con un invidiabile sicurezza, la fa apprezzare subito nell'ambiente, ma, fuori di esso, i pregiudizi
Non basta farsi aiutatare nella sceneggiatura da una pornodiva come Lorelei Lee per avere assicurato qualcosa di buono tra le mani. L'opera prima di Elliot ha delle buone intuizioni, un cast che c'è la mette tutta e una buona messa in scena.
Il difetto più grosso del film, a parte il doppiaggio nella versine italiana davvero deplorevole, è sicuramente il cammino di formazione di Angelina che appare troppo veloce e mal strutturato.
Solo in alcuni punti cogliamo la drammaticità di alcune scelte ma per il resto il film sembra quasi voler trasmettere un messaggio molto più disinibito sul prezzo da pagare quando si vende il proprio corpo.
L'aspetto poi su cui non starò a fare spoiler ma che risulta la più imbarazzante è quella sadomasochista che sembra quasi una parodia sul genere.
Peccato si poteva sfruttare meglio Franco e come è capitato per altri registi, la parte della drammatizzazione poteva essere meglio strutturata.
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