Titolo: Girl from the Naked Eye
Regia: David Ren
Anno: 2012
Paese: Usa
Giudizio: 2/5
Jake, ex giocatore d’azzardo, per ripagare un debito è costretto a lavorare come guardia in un esclusivo club per uomini, dietro cui si cela un giro di prostitute d’alto bordo. La sua vita procede in maniera frustrante fino a quando al club incontra Sandy, una ragazza finita nel posto sbagliato. Tra di loro si crea un forte legame, consolidato dal desiderio comune di vita migliore, che si spezza tragicamente nel momento in cui Sandy viene trovata assassinata. Pur di scovare il suo killer e ottenere vendetta, Jack sarà disposto a rischiare ogni cosa e a lasciare dietro di sé una lunga scia di sangue.
Non sempre l’equazione professionista di arti marziali+fregne+sparatorie+combattimenti riesce nel suo scopo. L’esempio lampante è questo inguardabile film di Ren, regista che esordisce con la sua opera prima dopo aver fatto un po’ di gavetta che probabilmente non è bastata. Non saprei proprio dire cosa potrebbe salvarsi di questo film, se la povertà assoluta della storia, la non capacità di far convergere tutte le situazioni verso una deriva un minimo credibile e così via.
Quando poi a parte l’incapacità del protagonista di essere un minimo credibile ci si mette anche il bisogno di Ren di uscirsene fuori con dei piani sequenza e mettendo qualche tetta a fare da vetrina per l’efferata schiera di gonzi ci troviamo di fronte alla deriva più becera. E’brutto forte soprattutto perché si perde dietro una storia che di noir non ha nulla. Il sotto-genere in sé contaminato da pesanti e gratuite iniezioni di action low-budget esprimono esattamente il concetto di cinema che Ren ha in testa e che non piace.
Nessun commento:
Posta un commento