Titolo: Harley Davidson & Marlboro Man
Regia: Simon Wincer
Anno: 1991
Paese: Usa
Giudizio: 3/5
Harley Davidson e Marlboro sono giramondo sempre pronti a tutto. Insieme con Tom, che ha problemi di soldi e deve mandare avanti un locale, organizzano una rapina. Sul furgone blindato della banca che viene assaltato non c'è però denaro, ma droga, il cui traffico è controllato da grandi manager. Gli improvvisati rapinatori devono perciò vedersela con i feroci killer dell'organizzazione.
Un classico degli anni’90 passato in sordina ma diventato ben presto un cult per gli affezionati del cinema di genere.
L’esuberanza del film con i suoi due pompati protagonisti è solo una delle caratteristiche di questo insolito film che mischia diverse carte del genere per trovare una soluzione che a me non è affatto dispiaciuta. Certo teniamoci bassi con gli intenti e con la scarsa realisticità di alcune scene eppure il film di Wincer riesce in una mossa non facile ovvero quella di creare un’atmosfera davvero insolita.
Senza stare a contare i film citati volutamente o non dalla pellicola (l’idea dei due giramondo poi lascia le porte aperte a tutte le divagazioni) mette insieme il classico cow-boy+il motociclista in una corsa contro un azienda che traffica una droga stranissima e che manda allo sbaraglio degli uomini in nero che fanno tanto spazzatura burocratica e militare (dei finocchi come gli definisce il tipo che guida l’elicottero).
Il magnetismo naturale di Rourke e la tamarria naturale di Don Johnson sono l’altra arma principale che porta una buona sinergia tra le due parti che si spegne solo in piccoli tratti dove forse Rourke pensava più agli Hell’s Angels suoi amici che al copione.
Un’idea dunque strampalata ma che se vista sotto un'altra ottica, non certo quella critica, diverte e ha comunque per tutta la durata un buon ritmo.
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