Titolo: Redline
Regia: Takeshi Koike
Anno: 2009
Paese: Giappone
Giudizio: 4/5
Redline è il nome della gara automobilistica illegale più grande dell'universo che si svolge una volta ogni cinque anni in un luogo dello spazio che viene rivelato solo un minuto prima della partenza. Il pilota protagonista JP vuole partecipare e ha bisogno di qualificarsi ottenendo una buona posizione alla gara Yellowline, ma prima di tagliare il traguardo qualcosa non va per il verso giusto
E poi arrivano degli anime di quelli che travolgono lo spettatore per la loro follia creativa e la loro degenerazione più totale. Redline è una ficata cosmica, un connubio di stili e tecniche estetiche portate alla perfezione, un viaggio dell’eroe travagliato e mai banale, una gara automobilistica d’avanguardia piena di ritmo e di momenti affascinanti e anomali.
Animazione,azione,fantascienza, tutto si mescola come il destino di Jp, grazie prima di tutto a una qualità straordinaria e una tecnica di animazione che spazia masticando tante vecchie icone del passato e vomitando una serie di personaggi e di scene quasi indimenticabili.
La Madhouse dopo sette anni riesce quindi a produrre questa icona della recente animazione giapponese cercando di dare spazio a molteplici aspetti del film, primo tra tutti una gara automobilistica che omaggiasse il passato, una corsa della morte dove non ci sono regole e dove addirittura si gareggia su un altro pianeta in cui è assolutamente vietato fare gare di questo tipo.
Lo spessore dell’intera vicenda del film si trasforma mano a mano che lo spettatore si rende conto di essere di fronte ad un universo dotato di pianeti, milf, musiche spettacolari, mode ultrapop e super anni’80,alieni, governi robotici, cacciatori di taglie, insomma un insieme di elementi così tanto eterogenei da non potersi esimere dal totale gradimento.
La svolta comunque rimane il character design di Koike unito alla sua regia. Surreale, ipertecnologico, a volte malato, assurdo,illogico, e tutto questo non può che piacere e tanto pure.
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