Titolo:
Excision
Regia:
Richard Bates Jr.
Anno: 2012
Paese: Usa
Giudizio: 4/5
Pauline ha una sorella, Grace, che soffre di fibrosi
cistica e viene assistita costantemente dai suoi genitori. Cosciente del fatto
che Grace prima o poi dovrà affrontare un trapianto di polmoni a causa delle
sue condizioni di salute, Pauline decide di eseguire l'intervento lei stessa.
Excision è davvero una sorpresa. Un film malato e
disturbante che iniziando come una semplice teen-comedy molto nera e cupa, capta
un orrore generazionale ribaltando completamente alcuni schemi visti o proposti
in altre pellicole. Ancora una volta un film di genere con venature splatter,
connotazioni gore e un certo tipo di sadismo, almeno in alcune scene, davvero
inquietante.
Sicuramente uno dei punti forti del film è
l’interpretazione della protagonista, AnnaLynne Mc Cord, che riesce a dare una
semplicità e un enfasi al suo personaggio in modo molto convincente.
Ed è proprio quella grottesca curiosità per il lato
oscuro della vita che la porterà a fare delle scelte drastiche, spesso un
risultato disperato di chi senza avere una famiglia a modo, risponde ai dolori
e alle ingiustizie della vita a modo suo sviluppando una coscienza dolorosa
composta da rimorsi e continui scontri generazionali. Dalla ribellione ovvia di
un’adolescente che nasconde le sue pulsioni è facile riscontrare una difficoltà
a gestire i rapporti con qualsiasi tipo di autorità dai genitori fino
all’insegnate e al preside.
Se ci mettiamo che in tutta questa serie di passaggi Pauline
unisce potenti fantasie erotiche di stampo sadomasochistico e deliri
allucinatori allora il risultato di Bates è ancora più interessante.
In alcuni passaggi poi ci sono delle scelte stilistiche
davvero funzionali come ad esempio i sogni della ragazzina, il suo primo
rapporto e il finale disperato che calca duramente sull’alienazione più totale
di chi ha perso il controllo e il contatto con la realtà.
Ancora una volta un sorprendente risultato che arriva da
tutta la lunga serie di prodotti indipendenti spesso abbandonata a qualche
insulso festival e di cui si rischia di non sentirne più parlare.
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