sabato 4 agosto 2012

Squalo


Titolo: Squalo
Regia: Steven Spielberg
Anno: 1975
Paese: Usa
Giudizio: 5/5

La cittadina di Amity, situata su un'isoletta dell'oceano atlantico, deve al turismo la sua prosperità. Una sera, una ragazza viene dilaniata da uno squalo enorme. Davanti alla denuncia del fatto, lo sceriffo Martin vorrebbe far sospendere le balneazioni, ma si trova di fronte l'opposizione del sindaco, preoccupato per gli inconvenienti economici di una tale decisione. Il mostro però colpisce ancora. Martin organizza una squadra con l'anziano pescatore Quint e con l'oceanologo Matt Hooper.

Uno dei padri dell’horror e padre dei blockbuster.
Ha creato nello stesso tempo un capolavoro cinematografico e un modello commerciale distributivo e di marketing.
Lo squalo non ha bisogno di presentazioni. La sua carica eversiva è unica.
Spielberg partendo dal best-seller di Peter Benchley riesce probabilmente in un’impresa quasi titanica contando le difficoltà tecniche e logistiche che hanno portato alla lavorazione del film.
Uno dei punti principali per cui il film è a tutti gli effetti un capolavoro è proprio quello per cui è lo squalo a essere il protagonista a differenza degli altri film in cui invece i protagonisti erano gli esseri umani.
Qui invece assolvono solo il compito di essere vittime, funzione dell’azione, creando un sistema di suspance davvero incredibile che relega lo spettatore a identificarsi con i tre protagonisti della vicenda.
Il secondo motivo è quello di creare per la prima volta anche in questo caso la paura legata a qualcosa che davvero spaventa la psiche di ogni essere umano. Il vuoto, tutto ciò che sta sotto di noi e non siamo in grado di vedere e percepire.
E’praticamente impossibile trovare delle pecche in questa pellicola. I quattro squali meccanici sono fantastici, il cast è perfetto, il lavoro con la cinepresa di Bill Butler e eccezionale così come gli effetti speciali di Robert A. Mattey.
Una lezione di cinema che nessun cinefilo può esentarsi dal definirlo tale. Un film che ancora adesso a distanza di quasi quarantacinque anni tiene incollato, lascia basiti di fronte a tanta suspance e fa in un qualche modo rimpiangere alcuni vecchi capolavori del passato.
Si potrebbe anche dire che per tutti i fan di Melville e di Moby Dick, l’idea di vedere uno scontro tra uomo e forza della natura giocato così bene come è il caso di questo film fa quasi commuovere per la forza che il cinema riesce ad esercitare.
E’vero qui non abbiamo una balena gigante e il capitano Acab ma abbiamo uno squalo bianco enorme e un cacciatore di squali. Una strizzatina d’occhio ci sta tutta.

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