sabato 4 agosto 2012

Ninja Assassin


Titolo: Ninja Assassin
Regia: James McTeigue
Anno: 2009
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

Raizo è uno dei più temibili assassini del mondo, cresciuto ed addestrato ad essere un killer implacabile dal Clan Ozunu – una società segreta la cui esistenza è quasi considerata una leggenda. Dopo aver visto il suo migliore amico giustiziato dai suoi stessi capi, Raizo decide di abbandonare e Clan e sparire nel nulla, pianificando la sua vendetta. Nel frattempo, a Berlino, l’agente dell’Europol Mika Coretti è sulle tracce di un flusso di denaro destinato a pagare per assassinii politici commissionati a killer provenienti dall’Estremo Oriente. Disobbedendo agli ordini dei suoi superiori, Mika scopre negli archivi dei servizi segreti la verità dietro alcune uccisioni celebri; diviene così un bersaglio per il Clan Ozunu, che invia il letale Takeshi per ridurla al silenzio. Ma Raizo interviene per salvarla, scatenando così una guerra senza esclusione di colpi tra lui ed il Clan, potendo contare solo sull’aiuto di Mika…

Sarà che mi aspettavo davvero qualcosa di più da un nutrito film d’azione sui ninja. Sarà perché spesso non si sono mai viste pellicole di questo genere ,almeno negli ultimi anni, dopo alcuni tentativi un pò pacchiani del passato con risultati a volte spudoratamente trash.
McTeigue è bravo. Sa fare il suo lavoro e il suo film precedente era il mezzo cult tratto dal fumetto di Alan Moore V PER VENDETTA. Con il tempo il suo film è diventato un vero monito anarchico capace di creare leggende e realtà anti-governative come Anonymous e via dicendo.
Ninja Assassin parte bene, ha delle belle trovate (lo scontro finale è straordinario), uno stile adrenalinico e unqa buona parte sulla formazione del guerriero.
Poi però la trama ripiega su alcuni clichè troppo banali come la storia con l’agente di polizia che crede nell’innocenza di Raizo oppure le parti in cui lo stesso ninja sembra essere a disagio.
Il gustio estetico lascia spazio a un perfetto lavoro di fortografia e dei buoni effetti speciali per slegarsi completamente da qualsiasi riflessione complessa sul destino del protagonista.
E purtroppo raccoglie il bisogno degli americani di impiantare la loro filosofia yankee in territorio orientale dimostrando la poca consapevolezza di cosa si sta facendo.
L’anarchia del ninja di McTeigue si stacca quindi dal profondo significato e dall’anima del film e della sua produzione.


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