Titolo: Red White & Blue
Regia: Simon Rumlev
Anno: 2010
Paese: Usa
Giudizio: 3/5
Ambientato ad
Austin, Texas, questo film segue le vicende della promiscua Erika, e delle sue
avventure sessuali con uomini diversi, finche non conosce Nate un ex veterano
di guerra iracheno con un problema di sociopatia.
Red White & Blue è un film assolutamente atipico.
Diciamo che la
prima parte è piuttosto pesante e il regista non si capisce dove voglia
arrivare. Si arriva ad un punto in cui Erica infastidisce non poco ma quando si
apre la spirale di violenza, tutti i presentimenti di ogni acuto osservatore
prendono il via, collocando il film tra le opere meno banali nel fertile panorama
del cinema grottesco americano contemporaneo.
Sicuramente
bisogna annoverare la catarsi totale di un ottimo attore come Noah Taylor che
interpreta un sociopatico di ritorno dall’Afganistan e riesce a farlo suo.
Un film sull’abuso del corpo, sulla malattia, sul senso
di colpa, sulla perdita e sulla natura della violenza.
Il Texas sembra uno degli stati sovrani per mostrare i
derelitti e i disadattati che vivono senza speranza una vita vuota e colmabile
solo dai piaceri effimeri.
Gli emarginati e la vendetta sono due importanti aspetti
che Rumlev psicanalizza senza prendere le parti di nessuno, ma mostrando ancora
una volta come di questi tempi si fa sempre più difficoltà a trovare degli
innocenti. Vittime e carnefici si scambiano così spesso i ruoli da portare ad
una circolo vizioso che il film sa far esplodere come una bomba ad orologeria soprattutto
nel finale.
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