Titolo: Blue Movie
Regia: Alberto Cavallone
Anno: 1978
Paese: Italia
Giudizio: 2/5
Una ragazza
scampata ad uno stupro trova rifugio nello studio di un fotografo. Questo ha un
rapporto intriso di sadismo con una sua modella-amante. La ragazza non riesce a
superare l'incubo dello stupro.
Uno dei motivi
per cui la pellicola di Cavallone non decolla probabilmente è legato alla trama troppo complessa e sul messaggio
che il regista voleva fare intendere.
Il significato
del film a tratti è sconnesso, o meglio, è imperlato di scene erotiche a volte
frizzanti, a volte estremamente lunghe e monotone, o a volte come nelle scene
di fellatio molto realistiche, sembra quasi di vedere un film di Franco.
Un thriller con
delle buone potenzialità e una fotografia molto accesa e colorata che però
deraglia dai binari sconfinando più volte con il soft-porn.
Il montaggio,
dello stesso regista insieme alla sceneggiatura, riesce alle volte a spezzare
la reale prolissità della trama senza però convincere sul piano dei dialoghi, a
volte troppo didascalici e metafisici.
Sembra che la
vena erotica piaccia al regista milanese così tanto da farla diventare la
componente principale di quasi tutti i suoi film. Se però, come in questo caso,
il regista milanese voleva apportare una critica feroce sulla violenza sessuale
dell’uomo sulla donna, allora il tentativo è smorzato dai continui rimandi alle
esplicite scene di sesso.
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