Titolo: Predators
Regia: Nimród
Antal
Anno: 2010
Paese: Usa
Giudizio: 3/5
Su un pianeta lontano la razza dei Predator ha creato il
suo Colosseo senza pubblico. Raccolgono e ammassano esemplari di altre razze
(per quanto ne sappiamo più che altro umani), li gettano nella foresta senza
spiegazioni e gli danno la caccia apprendendo da loro tecniche e strategie.
Quando sul pianeta arriva un gruppo eterogeneo composto da guerriglieri,
soldati e mercenari, tutti a modo loro dei predatori nella loro vita terrestre,
la faccenda si complica perché pur non conoscendosi collaboreranno al fine di
evitare di cadere vittime e tornare sul pianeta d'origine.
E poi uno vede la scritta della Troublemaker e allora
tutto si fa più chiaro.
Lo zampino di Rodriguez in veste di produttore e
sceneggiatore è sinonimo di prolificità in termini di coerenza, omaggi,
spessore e tanta immaginazione finalizzata alla causa. Sì perché il nostro caro
buon regista, sceneggiatore, disegnatore, produttore e musicista avendo amato
il cult di McTiernan ha voluto prendere parte a questo progetto
tirando fuori dal suo cappello magico una vecchia sceneggiatura che ridava
vigore e spessore a queste fantastiche creature della fantascienza.
Ancora una volta fa centro. Antal che come
regista non è malvagio, è il degno apostolo da convertire a questa mitologica
visione sul ribaltamento delle regole sui generis.
C’è proprio tutto. Un pianeta come arena,
alcuni mercenari presi dagli stereotipi più congeniali, predators-cacciatori a
palate che mandano addirittura contro la squadra i cani dell’inferno…
Cosa voler dunque ancora di più dopo
questa interminabile galleria di sciccherie? E cosa può dare di più Rodriguez
sapendo che un fan di questi film vuole ed esige quello che sapientemente gli
viene somministrato?
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