Titolo: Automatic Transfusion
Regia: Steven C. Miller
Anno: 2006
Paese: Usa
Giudizio: 2/5
Il film parla di un progetto dell'esercito USA avvenuto durante la guerra del Vietnam, volto a creare soldati-zombie da inviare al fronte al posto dei vivi. Nella migliore tradizione dei mad doctor, l'esperimento fallirà. Trent'anni dopo, l'esercito decide di ricominciare l'esperimento a Grover City, un'ignara cittadina americana...
Oramai il filone degli zombie-movie è tra i più abusati nell’horror insieme a quello dei vampiri.
Spesso nel panorama dei film low-budget indie americani è possibile trovare qualche idea stuzzicante anche se spesso i registi o gli sceneggiatori, o i registi-sceneggiatori , optano per le scelte che vanno per la maggiore.
Lo stesso vale per Miller, qui alla sua opera prima, il quale cerca sin da subito di spingere l’acceleratore verso lo splatter con connotazioni forti.
In poco più di un’ora però, il film, a parte la scena iniziale, parte troppo in ritardo costringendoci a doverci subire imbarazzanti dialoghi di pseudo-attori davvero beceri oltre che stereotipati, un montaggio ipertrofico e fastidioso, così come alcune trovate assolutamente fuori luogo e come dicevo una sceneggiatura debole.
Gli unici punti a favore restano il fatto che l’intera produzione abbia girato il film in soli nove giorni e a parte la prevedibilità, qualche buona scena(un feto estirpato dal ventre e poi sbranato) il resto è fuffa prevedibile presa in prestito da altri film.
L’ultima citazione va agli zombie che in questo caso colano solo sangue dagli occhi e dalla bocca oltre che correre come delle lepri con il pepe al culo. Forse voleva essere una trovata geniale ma il film dimostra che Miller dovrebbe rivedersi parecchi film del filone da cui ha preso gli spunti.
Già in lavorazione il seguito…
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