Titolo: In the market
Regia: Lorenzo Lombardi
Anno: 2009
Paese: Italia
Giudizio: 2/5
Giudizio: 2/5
ESTATE 2005. Ispirato a fatti realmente accaduti. David, Sarah e Nicole partono per un viaggio spensierato e senza meta, con unica tappa sicura, il concerto della loro rock-band preferita. Purtroppo tutto non andrà come immaginato e le cose inizieranno a complicarsi quando i tre decidono di fermarsi ad una stazione di servizio per fare benzina e, travolti da una rapina, vengono derubati di tutti i loro averi. Costretti a cercare un posto dove avvisare la polizia, proseguono sulla strada, finchè non arrivano ad un MARKET, dove, stanchi ed affamati, decidono di nascondersi per trascorrere la notte e fare razzia di ogni bene, senza sapere che al suo interno non si macella solo carne animale…
Su questo film spenderò tutta la mia cattiveria se non altro per mostrare come si dia la possibilità ai cani di fare cinema e in questo caso horror con venature splatter che in Italia mancano e una pellicola come questa è chiarificatrice al massimo della povertà e insufficienza di alcuni registi e sceneggiatori.
Partendo dal principio sulla bravata commerciale oramai tanto di moda per cui se uno scrive eventi realmente accaduti dovrebbe caricare di stupore lo spettatore ma così forse poteva accadere 30 anni fa ora non più.
Lombardi lo segnalerò nella lista nera dei peggiori registi e amanti di cinema di questi ultimi anni, poiché il suo film che non ha davvero una scena originale, cita e omaggia(ma a differenza di Tarantino,Zombie e altri si vede che non ha gli strumenti) il suo film rendendolo una parodia di altri film con frasi sconnesse e dialoghi copiati nel vero senso della parola da altre pellicole.
Un tipo che guarda DEATH PROOF, la signora che prevede le sventure, Hostel e Saw presi di mira più di tutti e molti altri film citati grossolanamente ogni 5 minuti…insomma peggio non si poteva fare e poi il finale copiato da SHADOW di Zampaglione la dice lunga.
L’unico elemento che poteva salvare il film era di spostare tutto sul trash come il bel film italiano low-budget MEDLEY-BRANDELLI DI SCUOLA di Zarantonello.
Reparto tecnico da film amatoriale con una fotografia agghiacciante per quanto è pessima, un montaggio lento e superficiale, l’audio davvero insopportabile per quanto sia stato abbozzato senza nemmeno credo aver fatto un lavoro degno di post-produzione e qualche effetto amatoriale che appare forse la cosa meno penosa ma di sicuro già vista almeno in altri mille film.
Veniamo poi alla cosa davvero brutale del film che concerne la recitazione e i dialoghi e questi fighetti presi dalle tante scuole di cinema romane stracolme di cani che non sanno dare enfasi a nulla.
Segnalo il peggiore di tutti, tale Marco Martini che vedo collabora anche alla sceneggiatura, probabilmente un raccomandato doc e forse l’unica vera cosa che si salva che è l’interpretazione di Ottaviano Bitch nel ruolo di macellaio costretto a prendere parte al servizio di corte di questo improbabile signor Lombardi.
Menziono con horrore il contributo dato da un mestierante come Stivaletti per questa oscenità.
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