Titolo: Others
Regia: Alejandro Amenabar
Anno: 2001
Paese: Usa/Spagna/Francia
Giudizio: 3/5
Giudizio: 3/5
1945, Isola di Jersey. Grace vive in una grande casa isolata assieme ai suoi due figli Anna e Nicholas. I figli soffrono di una grave allergia che non li consente di vedere la luce del giorno, così Grace vive chiudendo continuamente porte infinite dell’enorme abitazione attendendo l’arrivo del marito partito per la guerra ormai da un anno.
Un giorno arrivano tre persone che decidono di offrire, in cambio di un posto dove stare, il loro aiuto di domestici nella casa.
Da questo punto iniziano i problemi: i figli di Grace cominciano ad avvertire la presenza di un bambino di nome Victor e la stessa Grace, dapprima incredula, finisce a trovarsi invischiata completamente nella faccenda.
Amenabar, il cui talento si era già visto con le altre pellicole, confeziona un thriller che deve molto ai vecchi horror del passato. Il regista riesce sempre a mantenere la suspance senza uso di sangue(tanto per dirne una)regalandoci nel terzo atto una serie di colpi di scena che spiazzano lo spettatore con quello stile compatto e diretto che lo distingue.
Il tema non è sicuramente originale, una storia di fantasmi, ma convince per la giusta miscela d’indizi che andiamo mano a mano scoprendo, senza essere certi che in verità, la realtà non è quella che sembra.
Il mondo dei vivi che incontra quello dei morti è sempre argomento affascinante, come nel film “Beetlejuice”in cui la chiave è più demenziale e grottesca.
Insomma un buon film che si lascia vedere senza rimanere annoiati o senza, dopo 20 minuti, intuirne tutto lo svolgimento.
Brava la Kidman anche se sembra da parte sua un esercizio di stile più che un’interpretazione vera e propria.
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