Titolo: Commissario Lo Gatto
Regia: Dino Risi
Anno: 1986
Paese: Italia
Giudizio: 3/5
Giudizio: 3/5
Il commissario Lo Gatto, a causa di un errore con il Vaticano, viene esiliato nell’isola di Favignana. In questo ridente luogo popolato da turiste disinibite e uomini allupati, arriva uno strano delitto incastonato di prove. Ma delitto sarà? Ci penserà il commissario aiutato da un assistente assolutamente incompetente e un giornalista ficcanaso.
Questo film che vede alla regia e alla sceneggiatura Risi nel finale della sua invidiabile filmografia , sicuramente è una commediola di genere piacevole e ben costruita con un finale comico e intelligente che poco ha a che fare con il genere giallo, se non prenderne il pretesto e per cimentare Banfi in una contaminazione degna del suo estro.
L’attore con il famoso accento barese, re incontrastato della commedia scollacciata, non sta mai fermo e percorre la sua solita escalation di battute o freddure dialettali e satiriche.
Lo stile del regista e pulito ma non azzeccato al genere e lasciato in più di un’occasione all’improvvisazione di Banfi in cui però si intravede un ritmo statico in cui la storia fatica a svilupparsi e diventa macchinosa. Il soggetto poteva essere sicuramente sviluppato meglio, magari inserendo qualche personaggio meglio caratterizzato che faceva più ridere anche se non mancano le tre sorelle sicule che strappano più di una risata.
Le parti migliori sono l’antefatto con il delitto omosessuale in Vaticano per cui un seminarista viene pugnalato a lume di luna così come il tono sarcastico e graffiante voluto dallo stesso Risi che mantiene le promesse metaforizzando e prendendo in giro personaggi come Craxi o Andreotti e la Dc.
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