Titolo: Rain
Regia: Alessandro Spallino
Anno: 2017
Paese: Italia
Festival: Divine Queer Film Festival
Giudizio: 2/5
Gli esseri umani nascono senza essere
assegnati a un genere specifico, anche se l’aspetto è femminile.
Acquisiscono il loro genere definitivo dopo aver attraversato il
cosiddetto “completamento”, una procedura controllata. Rain,
giovane studentessa, dovrà sfidare le regole imposte.
Con 3000 euro e l'aiuto di tanti amici,
Spallino crea il suo primo corto in un'unica location, un acquario e
alcune attrici irlandesi che parlano in lingua originale (scelta non
motivata).
Il tema è glbt, dove la sessualità
delle ragazze, in questo caso, non è libera, esse devono seguire un
preciso controllo e una rigida procedura.
Il risultato è un opposizione ai
vincoli e alla dittatura di questa strana organizzazione che seppure
non venendo spiegata di sicuro è rivolta ad un futuro distopico.
BLACK MIRROR che incontra HANDMAID'S TALE, con la differenza che il
corto di Spallino in '12 è tutto un dialogo tra ragazze con la loro
leader in inquadrature che sono tutte campi e controcampi, una
fotografia che vira tutta sui blu che rimandano all'acqua, l'oceano e
lo scorrere di pensieri, opposizioni e parole..