Titolo: Bushwick
Regia: Cary Murnion & Jonathan
Milot
Anno: 2017
Paese: Usa
Giudizio: 4/5
Lucy esce dalla metropolitana di
Brooklyn e trova il suo quartiere sotto attacco. Decide di
attraversare i cinque insidiosi isolati di Bushwick - disseminati di
saccheggiatori, milizie locali, forze d'invasione, e un cugino pazzo
- per tornare a casa e riunirsi con la nonna.
A volte ti chiedi dove sono finiti.
Nick Damici è un artista (attore,
sceneggiatore, scrittore) a cui sono e resto molto legato.
Le sue creazioni e la sua
collaborazione con Jim Mickle ha portato a film molto interessanti
sul genere horror spaziando dai vampiri agli zombie al tema del
cannibalismo con una forza e una necessità che sembrava spenta al
giorno d'oggi.
Stake
Land, Mulberry
Street, Cold
in July, hanno
contribuito a ridare enfasi al genere e in più lo stesso Damici è
un amico dello scrittore Lansdale avendo curato come produttore e
sceneggiatore le stagioni di Hap
& Leonard-Season 1,
Hap
& Leonard-Season 2,
Hap
& Leonard-Season 3,
oltre ad aver recitato in horror indipendenti e di ottima fattura
come Dark
was the night.
Ma ora veniamo al dunque in questa
piccola perla che non fa sconti a nessuno, in primis allo spettatore.
Ci troviamo catapultati fin dall'inizio
in una scena magnifica nella stazione della metropolitana in un
adrenalinico action underground tutto girato tra edifici che sembrano
dover crollare da un momento all'altro e un clima di guerriglia
urbana che mancava con una tale violenza e mattanza.
Un film con una messa in scena live a
tutti gli effetti facendo del ritmo il suo punto di forza (ma non
solo, anche la scrittura e il cast) e girando alcune scene come se
fossero dei piani sequenza alla Victoria
in uno scenario per certi versi quasi post apocalittico o meglio di
state of emergency.
Il bello del film e che riesce a creare
una squisita suspance, è il fatto di non avere idea di cosa stia
realmente succedendo (in questa continua corsa, non c'è il tempo per
fermarsi a ragionare), del perchè cittadini ed esercito lottino ad
un gioco al massacro, ma ponendolo allo stesso tempo come uno dei
film più anticonformisti e politicamente ribelli degli ultimi anni,
senza avere il benchè minimo stampo reazionario.
Con un finale bomba estremamente
disperato, Bushwick è un film grezzo e crudo che colpisce allo
stomaco e che non concede nulla allo spettatore ponendo Baustista
come l'unico ex wrestler in grado di risultare convincente sul grande
schermo.
Una parola ancora per gli autori che
fanno parte dei duetti più interessanti nel supermercato
cinematografico americano avendo firmato quell'indie sconosciuto ma
estremamente divertente per l'horror sugli infetti che risponde al
nome di Cooties