Titolo: Small Apartments
Regia: Jonas Akerlund
Anno: 2012
Paese: Usa
Giudizio: 4/5
Franklin suona il corno delle Alpi e
sogna la Svizzera. Il suo pazzo fratello gli manda le sue unghie
tagliate per posta. Uno dei suoi vicini di casa è uno smemorato
strafumato, l'altro un ficcanaso burbero che non si fa mancare nulla.
Dall'altra parte della strada vive una madre e la figlia quindicenne,
che ama guardare dalla finestra, ma nessuno di questi sono il vero
problema di Franklin. Il suo vero problema è il suo padrone di casa,
che è morto, disteso sul pavimento di linoleum della sua cucina.
Ho amato molto questo film. Nella sotto
cultura dell'indie e dei film che nessuno conosce, Small Apartments
mi ha fatto ridere, pensare (soprattutto al non sense), viaggiare, e
infine scoprire come il cinema è l'arte più incredibile e variabile
che esista.
Un piccolo cult da scoprire che si
aggira dalle parti di Motivational
Growth e altre pellicole
strampalate, indecifrabili, che raccontano ciò che vogliono
prendendosi i loro tempi e regalando di fatto situazioni comico
grottesche a profusione e anti eroi che sembrano uscire come palline
dalle bocche degli spacciatori.
Quando un protagonista è rozzo, puzza
e fa schifo in tutti i sensi siamo nella direzione giusta.
Akerlund sdogana ogni compromesso del
non lecito per fare di testa sua e regalare orrore, idiozia, trash,
momenti weird, momenti comici esplosivi e follia di ottimo gusto.
Con un cast magnifico che prende gente
assurda che non sembra c'entrare nulla e provenendo ognuno da un
mondo o una tendenza di fare cinema completamente diverso.
Matt Lucas (quello che fa schifo con le
pomate in Polar),
Dolph Lungren in una parte che sembra riciclata a quella di Swayze in
DONNIE DARKO, Johhny Knoxville sinonimo di garanzia, Billy Cristal
che chissà dov'era finito, James Caan straordinario nella parte del
vicino che non si fa i cazzi suoi, e infine Juno Temple e il
prezzemolo Peter Stormare nella parte di mr.Olivetti.
Da un lato mi ha ricordato quella
piccola perla di Greasy
Strangler, film che
conosceranno solo gli avvezzi al genere e che come in questo caso
parla di derelitti, personaggi depressi e quanto mai soli che cercano
di andare avanti e trovare un barlume di gioia e speranza negli
altri. Utopia?