Mia ha perso da poco la madre e ha un rapporto complicato con il padre. L'amica Jade e il fratellino di lei Riley hanno un rapporto di amicizia molto stretto con Mia e la ospitano a casa, come se facesse parte della famiglia. Intanto tra i coetanei di Mia e Jade si diffonde sempre più una serie di video che ritrae gli effetti di un gioco: una sorta di seduta spiritica, in cui il soggetto entra in contatto con gli spiriti dell'aldilà. Quando Hayley propone a Mia di sottoporsi alla sfida in questione e stringere la mano che apre un contatto con i non morti, la ragazza sorprendentemente accetta e vive un'esperienza sconvolgente.
Talk to me è l'horror del momento. Fin
troppo teen per i miei gusti. I ragazzi che ormai non sanno più cosa
inventarsi e come passare il tempo. Una generazione che presto
scoprirà di essersi fottuta da sola. In questo come sempre i social
o le app rivestono un ruolo chiave. E allora cosa può esserci di
meglio che postare video di ragazzi impossessati anche se solo per
novanta secondi da qualche defunto. Bisogna solo sperare che quel
defunto non sia incazzato e voglia farla pagare a chi si diverte in
questo sadico e discutibile gioco.
E' innegabile che il film abbia davvero dei buoni momenti piazzando qualche scena d'impatto colpendoti in mezzo alle costole e riuscendo a spostare qualche vertebra. Il guizzo c'è peccato che il film non mantenga le promesse o meglio scivoli verso fondali che per quanto mi riguarda non ho così apprezzato scegliendo un finale che farà discutere per quanto rimetta in gioco tutto il significato del film. Senza stare a fracassare i coglioni sul significato antropologico della mano, un elemento che doveva essere approfondito di più, il lavoro dei Philippou Brothers al loro esordio non è affatto male ma rimane uno dei tanti horror moderni interessanti ma che non riesce a inserire mai quella marcia tale da farlo decollare
E' innegabile che il film abbia davvero dei buoni momenti piazzando qualche scena d'impatto colpendoti in mezzo alle costole e riuscendo a spostare qualche vertebra. Il guizzo c'è peccato che il film non mantenga le promesse o meglio scivoli verso fondali che per quanto mi riguarda non ho così apprezzato scegliendo un finale che farà discutere per quanto rimetta in gioco tutto il significato del film. Senza stare a fracassare i coglioni sul significato antropologico della mano, un elemento che doveva essere approfondito di più, il lavoro dei Philippou Brothers al loro esordio non è affatto male ma rimane uno dei tanti horror moderni interessanti ma che non riesce a inserire mai quella marcia tale da farlo decollare
Nessun commento:
Posta un commento