Quando il pilota della Royal Air Force, il tenente Kate Sinclair, viene abbattuta in Afghanistan, trova rifugio in un bunker sotterraneo abbandonato dove vengono risvegliate armi biologiche create dall'uomo, metà umane e metà aliene.
Sembra che qualcuno si stia dimenticando dell'autore inglese che ci ha dato tanta manna dal cielo negli ultimi anni sapendo consolidare con le sue doti e i suoi elementi di genere l'action horror.
The Lair è il film sicuramente costato meno, dove anche i nomi all'interno sono quasi tutti sconosciuti e la trama è quanto di più irrilevante possa esserci. Però come tutte le opere del maestro (di cui rimango uno degli unici al mondo a preferire il suo Hellboy(2019) a quello di Del Toro) Lair si fa apprezzare per essere un b movie. Mostri fatti molto male, scene posticce, un'insieme di clichè dai laboratori sotterranei, ai cattivi terroristi, ai russi e i loro esperimenti sugli afgani, ai mostri chiusi in capsule da decenni che aspettano solo di essere risvegliati e via dicendo.
The Lair vive nel bisogno dei regista di continuare a confrontarsi con gli scenari e le trame a lui più congeniali. Certo questo sembra veramente un prodotto che se non lo sapevamo mai avremmo detto che fosse di Marshall ma ultimamente è così, sperando di rivederlo presto cavalcando idee più ispirate e con un maggiore budget.
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