A Knoxville, in Tennesse, nel 1985, un trafficante di droga con addosso diversi chili di cocaina viene trovato morto, precipitato dal suo aereo per la mancata apertura del paracadute. A indagare è un ispettore locale, il quale capisce che dietro il caso c'è il boss di Saint Louis Syd White, che a sua volta ha mandato a recuperare la merce rimasta lo scagnozzo Daveed e suo figlio Eddie, ancora in lutto per la morte della moglie. Quello che nessuno sa è che la droga, caduta nella Chattahoochee-Oconee National Forest, è stata ingerita da un'orsa nera, che ora si aggira ferocissima e famelica. A scoprirlo loro malgrado sono una coppia di turisti, un ragazzino e una ragazzina che hanno marinato la scuola, la madre di quest'ultima, una ranger ignara e vari altri malcapitati. Chi riuscirà a recuperare la droga? E chi sopravviverà all'orsa in crisi d'astinenza?
Cocainorso è un film dal titolo più che mai provocatorio che nonostante tutto riesce quasi a difendersi bene. O almeno cerca di farlo nei primi due atti per poi scadere nel sentimentalismo becero del terzo atto e soprattutto del climax finale. Sulla trama c'è poco da dire e non è nemmeno motivata tutta questa rabbia dell'orsa che anzichè stare con i cuccioli gira per i boschi a cercare bamba e mangiare le persone. L'ironia, i toni grotteschi e una parte di atmosfera sono le armi forti anche se la galleria di personaggi è troppa e alcuni vengono appena accennati e non si empatizza per nessuno meno che mai la madre in cerca della figlia che sin dall'inizio è il perfetto mix di tutti i clichè. E' l'ultimo film di Ray Liotta prima di morire e anche qui ricicla il classico antagonista che poi così cattivo non è se non fosse che deve trovare valigie di cocaina buttate nei boschi che un certo cartello (che non vediamo mai però) rivuole indietro.
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