Sopravvissute ai tragici eventi di Woodsboro, Sam e Tara Carpenter si trasferiscono a New York. Tara è intenzionata a vivere una vita normale e mettersi tutto alle spalle, mentre Sam è preoccupata che un nuovo assassino possa prenderle di mira e vuole proteggere la sorella minore. Quando cominciano a diffondersi le notizie su omicidi ad opera di assassini travestiti da Ghostface, Sam si unisce al detective Bailey, a Kirby Reed e a Gale Weathers per organizzare una squadra e difendersi dalla minaccia.
Scream 6 nonostante alcuni sequel non proprio riusciti a differenza di altri decisamente notevoli mantiene un bilanciamento rimanendo un buon prodotto d'intrattenimento, continuando a strizzare l'occhio al pubblico teen per aumentare il target, mantenendo la sua sana dose splatter ma al contempo rispetto al capitolo precedente diventando meno incisivo soprattutto nella trama e nei colpi di scena con un finale purtroppo bruttarello e ahimè scontato.
Gli sceneggiatori abusano troppo spesso del citazionismo a volte fine a se stesso dove non a caso viene proiettato il film Squartati, viene trovato una sorta di cinema "tempio" dove i killer collezionano tutti gli accessori del killer del primo capitolo, lasciando presagire un imbastimento più auto ironico ma anche più meta cinematografico in generale. Lo script seppur con alcuni ottimi inserimenti e parti in cui Ghostface degenera alla luce del sole attaccando le due protagoniste, a volte proprio la storia diventa macchinosa in ragionamenti su se stessa e sul mito che ha creato nella saga, sul potere dell'emulazione come nuova affabulazione (vedi Sam e i dialoghi con suo padre soprattutto nel finale) servendosi proprio di Stab, il film nel film, ossia come dicevo prima la versione di Scream che esiste nel piano diegetico del film e si ispira alle vicende di sangue avvenute.
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