John Wick è tornato. Rinfrancato nel corpo e in quel che resta dello spirito, il leggendario-killer dal leggendario-soprannome Baba Yaga ha vissuto sotto protezione nel regno del Re della Bowery, in attesa di avere la sua vendetta. E l'occasione è arrivata: la Gran Tavola, all'unanimità, ha dato pieni poteri al Marchese de Gramont per riportare l'ordine nelle sue enclave, e questi come primo atto ha stabilito la destituzione di Winston e l'abbattimento del Continental. Inizia così l'ultimo periplo di Wick, lungo il quale incontrerà vecchi e nuovi nomi, come l'assassino cieco Caine, la Ruska Roma, Shimizu il direttore del Continental di Osaka, il Reggente e altri più o meno letali amici-nemici. E dopo aver perso la moglie, il cane e la macchina, il finale non può che essere uno...
Puro divertissement all'ennesima potenza. John Wick fa della sua ignoranza e della sospensione dell'incredulità il suo passaporto per sdoganare violenza a profusione in qualsiasi paese lo accolga devastandolo e rendendolo un'arena senza controllo dove lo Stato e le forze dell'ordine semplicemente non esistono.
In John Wick c'è un codice criminale ordito e dominato dalla Gran Tavola, una specie di setta massonica che legifera e sembra al di sopra delle parti. Wick "resuscita" per la sfida finale e tanti membri dell'ordine pungolati dal marchese si trovano a vendicarsi e promuovere la soluzione finale di John. Tutti contro tutti con alcune simpatiche vie di mezzo come l'ennesimo orientale, in questo caso Donnie Yen, a fare l'assassino Caine combattuto su quale parte stare. Scott Adkins nei panni del russo Killa è una goduria totale soprattutto per quel lunghissimo combattimento in discoteca. Tutta la sequenza al Continental è quella battaglia epica contro gli yakuza. Il personaggio di Tracker che sembra una via di mezzo tra i buoni e i cattivi, meglio una sorta di approfittatore che accetta solo per profitto e Akira che potrebbe meritare uno spin off a parte come per KILL BILL vendicando il padre Shimazu. John Wick 4 sigla la fine. E' l'apoteosi dove già il 3 aveva osato moltissimo e convincendo enormemente ma qui il gioco è ancora più esasperato e con un continuum di combattimenti e dialoghi assolutamente stereotipati che non lascia respiro soprattutto se goduto al cinema.
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