Dopo essere riuscita finalmente a chiudere una relazione violenta che le ha lasciato segni psicologici e fisici, Meredith è pronta a rimettersi in gioco e per questo accetta di passare un weekend con Bruce, una persona a cui è arrivata tramite alcuni amici comuni. All'inizio tutto sembra andare per il verso giusto e lui si dimostra carino, affettuoso, divertente. In realtà è un serial killer.
Girato appositamente in 16 mm per dare risalto alla pellicola, ai colori, ad una fotografia calda e una messa in scena di luci ed ombre magnifica che soprattutto nel secondo atto attraverso il bosco renderà tutti gli omaggi possibili al cinema horror anni'70-80.
Stevens alla sua terza regia non sbaglia ma anzi centra un altro importante obbiettivo con un horror sulla violenza sulle donne, un revenge movie che chiamerà in ballo la tragedia greca, le Erinni che tornano, tanta arte, Rami, Bava, Argento e molto altro ancora. Un film che parte soprattutto come un thriller, un "giallo all'italiana degli anni d'oro" per poi trasformarsi e diventare onirico oltre che un bagno di sangue dove Bruce finirà in una discesa all'inferno passando per i suoi demoni personali dove si affacciano gufi enormi e i cadaveri delle donne uccise.
A wounded fawn è un film assurdo, complesso e dinamico, dove succede di tutto e l'azione prende il sopravvento pur senza mai inglobare a se la storia o senza prendersi i suoi momenti per ragionare e sparare tutto lo scindibile in materia drammatica. Grazie anche ad un cast che riesce a dimostrarsi all'altezza, ci troviamo di fronte ad una delle più belle sorprese della Shudder in questo 2022.
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