Una giovane coppia visita un esclusivo ristorante su un’isola remota dove l’acclamato chef ha preparato un sontuoso menu di degustazione, insieme a qualche sorpresa scioccante.
Menù a mio avviso aveva tutti gli ingredienti per risultare una portata di classe quando invece purtroppo dal secondo atto sbaglia il dosaggio diventando un prodotto insipido e troppo ricercato in un manierismo che invece di dare toglie per cercare un sensazionalismo fine a se stesso.
Di metafore sul cinema culinario ormai ne siamo pieni ma le critiche di valore erano e sono sempre state mosse dalla semplicità e da un impianto che non vuole essere così esagerato e predominante. Pensiamo a Ferreri come Greenaway oppure allo stesso recentissimo Ostlund. Qui da una partenza interessante e con un cast stellato, si inizia rimanendo fedeli ad una trama che sembra decollare con una sua tempistica formale rispettabile, per poi cominciare a creare quell'insieme di elementi che contaminano il sapore dei piatti assaggiati finora, passando dall'obbedienza assoluta nei confronti dello chef, della protagonista (che ovviamente a differenza di tutti gli altri ha una marcia in più e non soccombe al volere tirannico e dispotico dello chef) fino alle stucchevoli scelte per far digerire scelte di scrittura semplicemente esagerate e senza senso, arrivando all'apoteosi quando scopriamo il piano finale e il fatto che tutti debbano essere sacrificati diventando loro stessi l'ultimo piatto.
Da ciò che vediamo fuori, non solo i commensali diventano pedine ma anche chi sta sopra di loro sembra essere rapito da una sorta di setta capitanata da Fiennes che colpisce finendo per sacrificarli (la scena del capo dei tre imprenditori che viene visto fuori dalla finestra intrappolato da una rete di un elicottero e fatto annegare ad esempio non ha alcun senso) tutto senza seguire nessun tipo di spiegazione su come tali azioni vengano pianificate. In più da leader della setta culinaria l'intero staff e lui stesso, devono sacrificarsi suicidandosi insieme ai commensali. Lo spoiler finale sul monologo dove spiega il perchè di tale sacrificio è assurdo così come la scena in cui cucina un cheesburger alla protagonista che se ne scappa in barca lasciando tutti ad un falò finale.
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