Daniel Larusso e Johnny Lawrence uniti loro malgrado per affrontare una minaccia comune, il Cobra Kai. I sensei hanno messo da parte le loro divergenze per unire le forze e per scacciare una volta per tutte il Cobra Kai dalla Valley. John Kreese non rimarrà però a guardare e chiamerà in soccorso una vecchia conoscenza. Un alleato che tutti noi, fan dei film, conosciamo bene. Altri non è che Terry Silver, il diabolico e malvagio sensei di Karate Kid III, colui che riuscì a instillare una crepa tra Daniel e il maestro Miyagi.
Serie tanto stimolante quanto divertente, tanto nostalgica quanto attuale, Cobra Kai 4 ci offre molto più di una ragione per amarla ed apprezzarla, dimostrando di non aver perso né il ritmo né la magia e lasciandoci con un gran finale che segnerà sicuramente la prossima stagione con un altro attesissimo torneo di cui alla fine in quattro stagioni ne abbiamo visti ufficialmente soltanto due.
L'arrivo di Silver molto più viscerale e manipolatorio di Kreese è anche più brillante e intelligente, tenderà a sviluppare il suo piano che avrà il culmine nel climax finale ai danni di Kreese.
Dall'altro continuano i cambi di direzione da parte di alcuni allievi che spostano gli intenti e gli obbiettivi, chi passando dal lato oscuro e chi tornando sulla retta via, in questo le vicende travagliate dei personaggi continuano dentro e fuori il dojo. In particolare la preparazione atletica degli ultimi episodi compreso il torneo riacquistano lo spirito più puro della serie aumentando le coreografie ed i combattimenti. Più violento ed organizzato, ogni personaggio ha il suo momento per brillare nel torneo. Senza procedere verso l’aggressività eccessiva, la serie sottolinea che la competizione tra i dojo è appena iniziata. L'ultima, che poi ultima non è, si concentra nell’esplorazione di punti di vista stimolanti, nostalgici e divertenti. Non ha perso né il ritmo né la magia e nemmeno la rivalità tra Daniel e Johnny, vero motore della storia e filo diretto della vicenda.
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