Nel 1865 la madre di Alucarda, poco prima di morire, esprime il desiderio di affidare la figlia alle suore di un convento. Da adolescente, la figlia stringe una forte amicizia con un'altra ragazza di nome Justine. Un giorno incontrano un misterioso zingaro che propone alle due ragazzine l'acquisto di amuleti per allontanare i demoni. Le due ragazze si spaventano e fuggono nel bosco finchè non si imbattono in un castello. Allora Alucarda propone a Justine di entrarci e lì troveranno una bara che apriranno senza pensare alle conseguenze.
Alucarda può essere considerato uno dei film baluardi sul tema stregoneria, possessioni, sabba, magia nera e molti altri elementi. Un film particolarmente morboso dove al di là degli scontri tra fanatismi religiosi e scienza, c'è un impressionante uso di urla con la finalità di portare lentamente lo spettatore allo sfinimento. Un film esoterico, magico, denso di elementi e simbologie nonchè personaggi emblematici nella loro trasfigurazione. E' un film controcorrente, politicamente scorretto, incredibilmente coraggioso per l'anno in cui è stato girato. Un film assorto da una strana e affascinante atmosfera in grado di dare splendore e sostanza per la ricercatezza delle immagini, una fotografia pungente e delle scenografie come i costumi (in particolare la scelta di cosa far indossare alle suore e come mettere in scena l'orfanotrofio) totalizzanti. Insieme poi a delle musiche che riescono a creare quel tono ancora più surreale e onirico in grado di fondersi con le struggenti interpretazioni delle due protagoniste. Ci sono moltissime scene cult dal sigillo e il patto di sangue con lo zingaro, Alucarda che pronuncia il nome di Belzebù facendo incendiare suore e preti, a Justine trovata nella bara di sangue. Da bravo seguace e collaboratore di Jodorowsky, Moctezuma sembra sposare la teoria per cui il male trionfa sul bene, rappresentato come falso e bigotto, attorno ad un sistema di valori cristiani, trovando spazio anche per criticare la scienza, dove la provocazione del desiderio prova indignazione in chi non ne riesce a condividere lo spirito, come la suggestiva scena dove Alucarda prova a tentare sessualmente il prete.
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