domenica 11 ottobre 2020
Beverly Hills Cop
Titolo: Beverly Hills Cop
Regia: Martin Brest
Anno: 1984
Paese: Usa
Giudizio: 4/5
Axel Foley, poliziotto di Detroit, durante le vacanze indaga in California sulla morte di un amico: la “patinata” polizia di Beverly Hills gli mette i bastoni fra le ruote
Eddie Murphy dopo il successo di 48 ore e Ancora 48 ore torna al poliziesco con uno dei personaggi destinati ad entrare nell'olimpo di Hollywood per ironia e i suoi metodi poco ortodossi.
Un personaggio sempre al limite tenuto a freno da un'ottima interpretazione e una galleria di personaggi azzeccatissimi in tutti i ruoli dai comprimari agli antagonisti.
Axel come il brano musicale, l'ottima soundtrack, il doppiaggio di Tonino Accolla, riesce a dare enfasi, carattere al protagonista in un film in cui non manca niente, l'atmosfera è perfetta nel saper far convergere farsa, ironia, violenza e tragedia. Di sicuro il migliore della trilogia, il film di Brest trova poi alcune simpatiche gag senza però lesinare sugli aspetti violenti, sulla vendetta finale, sul trasferirsi in un luogo in cui il nero non era accettato affrontando così sotto temi legati al razzismo, alle diseguaglianze ad una società perbene mascherata che nasconde invece un odio viscerale verso il diverso dimostrando come l'America in fondo non è mai cambiata. Ma il destino di Axel con il suo infallibile sorriso è proprio quello di minare dal basso questo meccanismo smascherando i nemici e così facendo sconfiggere un certo tipo di politica conservatrice.
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