domenica 8 marzo 2020

Tous les dieux du ciel


Titolo: Tous les dieux du ciel
Regia: Quarxx
Anno: 2018
Paese: Francia
Giudizio: 4/5

Un ragazzo, che si occupa della sorella handicappata, perde il contatto con la realtà.

Il cinema francese non smette mai di stupire e godere di ottima forma in qualsiasi genere lo si ponga.
Nell’horror poi mettendo da parte gli anni di un certo tipo di cinema estremo tutto votato sula pura violenza, sembra trovare la via di mezzo, sorprendere in un film che sembra un dramma sociale ma ha qualcosa nelle radici che puzza e crea quell’impianto per cui chi è avvezzo al genere intuirà subito che una tragedia ancora più macabra è dietro le porte.
Un dramma sociale, un film di derelitti e sconfitti, di chi porta avanti una vita che spera solo che possa finire da un momento all’altro come se fosse un’agonia a cui staccare la spina. Da qui i problemi e disagi personali, un passato turbolento, un’infanzia da dimenticare per i sensi di colpa. I protagonisti del film sono freaks con enormi disagi alle spalle e nel presente, vittime di un disagio sociale che non ha saputo difenderli al tempo lasciandoli soli a procacciarsi i problemi e vedendo in faccia la morte e lo squallore. Il talento del regista, Quarxx nome d’arte eccentrico, è di mischiare ancora una volta registri e generi diversi rimanendo in questa comunità rurale perché di fatto il film rimane sempre lì tra bifolchi in un confine tra sogno e realtà, dove predomina quel lato surreale mai chiaro del tutto almeno fino al climax finale. Ma è il linguaggio, la gestualità, il fatto che anche una bambina piccola riesce ad essere maledettamente interessante facendo i conti con una manica di adulti inetti, dove i dialoghi non sono mai banali e al tempo stesso il ritmo alterna sequenze tragiche e profonde, l’incidente scatenante iniziale, con gesti folli del protagonista e momenti comici con una galleria di personaggi assurdi con delle facce mai viste.
Difficile definire in una parola il film, forse spiazzante, controverso, atipico. Un horror che prende dal sotto genere tutto il marcio che assale lo spettatore, quelle diversità che agli occhi di una bambina non esistono come la bellissima scena in cui incontra la sorella di Simon. Esteticamente è un film molto interessante dove Quarxx cura ogni oggetto, ogni scena e location preparando il lutto finale e imbastendo una cerimonia di scelte e di fatti mai banali e soprattutto inaspettati.

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