Titolo: Paradise Beach
Regia: Xavier Durringer
Anno: 2019
Paese: Francia
Giudizio: 2/5
Un gruppo di ex rapinatori si è
stanziato in un vero paradiso terrestre a Phuket, nel sud della
Thailandia. Divenuti commercianti, vivono giorni felici fino a quando
sul posto non si palesa il diavolo in persona: Mehdi, condannato a
quindici anni di carcere per la rapina, vuole la sua fetta di
bottino. Il problema però è uno solo: non c'è più la torta da
spartirsi...
Paradise Beach è un film davvero
brutto e scontato. Belle location, un cast sprecatissimo, tante belle
fanciulle, rapine, guerre tra gang, revenge-movie, esecuzioni a gogò
e via dicendo tutto in un crescendo che anzichè risultare funzionale
alla narrazione diventa la sua maledizione sbagliando tutto quello
che poteva e giocandosela davvero male nel mettere in scena almeno un
tentativo di provare a dire qualcosa che non fosse stato detto in
tutti questi anni. Tutti gli elementi elencati parrebbero materia
interessante anche se ormai abusata dalla settima arte. In altre mani
avrebbe dato qualcosa di meritevole, ma Durringer sembra non avere
polso e coraggio, perdendo ogni speranza e lasciando buchi enormi
nella caratterizzazione dei personaggi.
Tutto è già visto, scontato, tanti
elementi della storia non tornano, alcune scene sono così
imbarazzanti che uno pensa che il film la voglia buttare sull'ironico
quando invece si prende maledettamente sul serio.
Una galleria infinita di luoghi comuni,
scene telefonate, clichè in ogni angolo di Phuket e dialoghi a volte
così banali e sconclusionati che non ci si crede.
Il film pur essendo costato una caterva
di soldi lascia dunque ancora più interdetti lasciando oltre l'amaro
in bocca, la rabbia per aver perso così tante premesse che potevano
almeno rimanere bilanciate senza sprofondare in maniera così
eccessivamente idiota.
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