Titolo: Batman(1989)
Regia: Tim Burton
Anno: 1989
Paese: Usa
Giudizio: 4/5
A Gotham City l’eccentrico milionario
Bruce Wayne conduce una doppia esistenza: di giorno è un filantropo
impegnato in cause benefiche, mentre di notte diventa Batman. Il
giustiziere mascherato da pipistrello affronterà però il nemico più
pericoloso quando Jack Napier, braccio destro di un boss della
malavita, precipita in una vasca d’acido e si tramuta nell’iconico
Joker.
Quando lessi una delle tante biografie
su Burton mi colpì un elemento. Sul set del film in questione
trovandosi di fronte ad una produzione che fino ad allora non aveva
mai visto, il regista pianse.
Forse fu quella ammissione di fragilità
e paura ha dargli quella forza tale da far diventare il film del '89
ancora ad oggi il miglior Batman di sempre con le eccezioni dovute
rispetto ai film di Nolan.
Parlando di un cinecomic che provava a
fare i primi passi cimentandosi con effetti speciali ancora limitati,
Burton è stato l'unico a fondere la fiaba e l'atmosfera cupa e
accattivante del cavaliere oscuro con un film semplicemente stupendo,
un meraviglioso e seducente labirinto oscuro in grado di spaventare,
far commuovere, lasciare basiti per le scene d'azione e gli
inseguimenti e con una coppia di attori semplicemente perfetta e
affiatata.
In particolare il Joker ritratto molto
simile alla descrizione dei fumetti infatti, tutto quello che gli
interessa è lo spettacolo e la sua aria apparentemente da buffone
crea il villain perfetto.
Joker da questo punto di vista rispetto
al Joker di Nolan, ma con le ambizioni del Joker di Philips, è uno
showman che mette al centro del palco la morte, che è in fondo la
cosa che più attira il pubblico, infatti non c’è un atto
criminale che Joker compia senza un pubblico (la penna...è davvero
più potente della spada!). E finisce così anche per eclissare lo
stesso Batman interpretato dal miglior Batman di sempre ovvero
Michael Keaton. Senza contare che ancora ad oggi il film invecchia
molto bene, troppo forse, bisogna dare i meriti al regista e alla
produzione di aver avuto il coraggio di investire su un cinecomic e
di aver saputo lavorare sulle suggestive scenografie da Oscar che
creano un’atmosfera tenebrosa e inquietante rendendo Gotham City
una sinistra metropoli neogotica dominata dall’urbanizzazione.
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