Titolo: Red Zone-22 miglia di fuoco
Regia: Peter Berg
Anno: 2018
Paese: Usa
Giudizio: 2/5
Jimmy Silva è un agente
dell'intelligence statunitense con un problema di controllo della
rabbia. Quando lui e il suo team sono a caccia di una partita di
cesio radioattivo nel sud-est asiatico, si consegna a loro Li Noor,
disposto a consegnare il cesio in cambio di asilo politico.
Red Zone è l'ennesimo brutto film, una
spy story di un brutto mestierante al soldo delle lobby americane e
con intenti reazionari ormai chiari e palesi.
Prende un pò dappertutto, l'ultimo
film di Berg, dall'inseguimento e i combattimenti di Raid Redemption nel palazzo
iniettando a profusione violenza e adrenalina, dalla sparatoria che
ci prova senza ovviamente riuscirci a citare tra le righe HEAT-LA
SFIDA, nel cercare di essere modaiolo e furbetto inserendo un
Walbergh palesemente annoiato come protagonista, un paio di fanciulle
caratterizzate così male e così poco capaci da essere dimenticate
praticamente subito e Iko Uwais che come Tony Jaa ormai viene
impiegato non male ma peggio come co-protagonista con dei ruoli
discutibilissimi.
Red Zone cerca sempre di non rimanere
mai fermo nemmeno per un istante, perchè in quei momenti il film a
dei cali e crolla dietro una sceneggiatura imbarazzante con il capo
dell'Intelligence che controlla tutto dall'alto interpretato dal
solito Malkovich che ormai come tanti attori accetta ruoli beceri
perlopiù con un parrucchino inguardabile.
Il colpo di scena finale urla vendetta
contro gli sceneggiatori, alcuni villain del film non si capisce
perchè non vengono uccisi subito quando devono, alcune scene
d'azione sono così inverosimili da mischiare il mondo delle arti
marziali con cinema spiccio d'azione americano.
Berg come dicevo è un semi-reazionario
che ha scelto Walbergh come attore feticcio almeno negli ultimi suoi
quattro film con risultati abbastanza stagnanti e non sempre così
beceri e politicamente a favore della bandiera stelle e striscie.
Senza contare che nel rapporto di coppia regista-attore sembra
esserci la volontà di affiancare l'agente Silva al fianco di celebri
"colleghi" come Ethan Hunt e Jason Bourne.
Hancock, Battleship, Lone Survivor, Deep Water, Patriots Day sono alcune delle sue chicche, film penosi che come
il secondo citato, meritano davvero la fine e la resa nel settore
dando la possibilità a gente più capace di mettersi all'opera. E
pensare che il suo esordio ancora adesso rimane il suo film migliore
COSE MOLTO CATTIVE. Berg mi duole davvero dirlo ma se lo è meritato
col tempo entrando di fatto nell'olimpo tra i peggiori mestieranti
americani, con idee e una morale pessima e decisamente dannosa per il
pubblico yankee che vedrà in questi suoi film dei traguardi di un
paese di cui vanno solo orgogliosi senza comprendere quale sia la
verità e la responsabilità morale di dover sempre muovere guerra
contro tutto e tutti. Spie russe, terroristi praticamente in ogni
dove quasi tutti orientali, l'idea di dover sacrificare i propri
compagni per un ideale, giustiziare civili e innocenti senza il
minimo esame di coscienza usando i droni, tutto sembra essere
giustificato come se non esistesse una reale alternativa.
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