Regia: Woody Allen
Anno: 2017
Paese: Usa
Giudizio: 3/5
Ginny ha sposato in seconde nozze Humpty che lavora nel Luna Park di Coney Island e gli ha portato in dote un figlio decenne con una spiccata tendenza per la piromania. Ginny è però insoddisfatta di quel matrimonio e trova nel bagnino Mickey un uomo colto che possa comprendere anche le sue velleità di attrice. Un giorno però arriva a sconvolgere i fragili equilibri Carolina, figlia di Humpty e fuggita dall'entourage del marito mafioso. Quando Mickey ne fa la conoscenza Ginny avverte l'imminenza di un pericolo.
Coney Island è quel meraviglioso luna park vicino al mare che il cinema ha saputo mostrare e mettere in scena in diversi film. Allen torna a parlare di piccole storie e piccoli drammi, in un film confezionato perfettamente dove le storie e i dialoghi hanno un loro peso specifico capace di far appassionare subito il grande pubblico anche per una piccola storia come questa. Grazie ad un ottimo utilizzo degli attori, una fotografia splendida che mette in luce ogni piccolo dettaglio, uno dei cineasti più importanti di sempre, crea e trasforma un'ambiente, un'epoca che si sta velocemente evolvendo e dove la sua piccola galleria di personaggi, cerca di trovare, chi come può, speranza di salvezza, amori, sfoghi giovanili, adulteri con uomini più giovani, il sogno del cinema in un paese che sembra concedere infinite possibilità e non ultima la fuga dall'ordinario.
In fondo la ruota delle meraviglie è la ruota delle vite dei protagonisti, alcuni si fermano, altri si muovono continuamente cercando di non risultare mai abbozzati ma caratterizzati in maniera molto matura e complessa, per un autore che ormai è un habituè a trattare qualsiasi tipo di storia che sia un dramma d'amore o una commedia.
Trai suoi ultimi film anche qui c'è la nota circa alcuni dei temi portanti che negli ultimi anni investono le storie dei partecipanti come l’incidenza del caso, la tragicità della vita, l’assoluta e disperata mancanza di senso dell’esistenza, la colpa e il peccato e non ultima la fragilità delle relazioni umane
Nessun commento:
Posta un commento