Titolo: Husk
Regia: Brett Simmons
Anno: 2011
Paese: Usa
Giudizio: 3/5
Un gruppo di amici si trova in
difficoltà proprio vicino a un campo di grano e cerca riparo nella
fattoria che si trova nei pressi. Presto si accorgeranno che la
dimora è il centro di un rito soprannaturale.
Tutto comincia nel 2005, quando Brett
Simmons presenta al Sundance un cortometraggio di circa venticinque
minuti (disponibile su Vimeo) che, pur offrendo attori diversi, tra
cui lo stesso regista nella parte del protagonista Brian, condivide
con questo Husk del 2011 sia il titolo sia il soggetto.
Sono tanti gli spauracchi che popolano
e infestano la nutrita galleria di mostri e quant'altro nell'horror.
Simmons che non è il primo e non sarà di certo l'ultimo parla di
spaventapasseri, quelle figure inquietanti che da sempre hanno
spaventato più le persone dei corvi.
In passato alcuni esempi ci sono stati
anche se sfruttavano più la location dei campi e l'atmosfera che non
lo spaventapasseri in sè che forse per evidenti ragioni non sembrava
poter reggere sulle spalle tutto il film. Anche in questo caso per
fortuna non viene inscenato come un semplice mostro che uccide senza
pietà. Nella sua ora e venti il film, pensato a tutti gli effetti
come l'opera artigianale a cui l'autore riserva tutta la pazienza del
mondo, Simmons riesce a condensare paure e suggestioni che il cinema
horror non ha mai approfondimento veramente mostrando il solito
gruppetto di ragazzetti scemi che amiamo vedere uccisi ma dandogli un
movente, una ragione per essere uccisi, non trovandosi solo lì e
basta, ma violando un cerchio magico, un rituale che seppur con tutti
i suoi limiti riesce a coinvolgere e dare aspetti più interessanti
alla storia.
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