giovedì 4 luglio 2019

Hole in the ground


Titolo: Hole in the ground
Regia: Lee Cronin
Anno: 2019
Paese: Irlanda
Giudizio: 3/5

Sarah sta costruendo una nuova vita con suo figlio ai margini di una piccola cittadina rurale. Un incontro terrificante con un vicino misterioso frantuma la sua già fragile anima, gettandola in una spirale paranoica sempre più disturbante. Dovrà scoprire se i cambiamenti inquietanti del suo bambino sono collegati a una minuscola buca nella foresta che confina con la loro casa.

E'difficile non amare alla follia le fiabe nere e gli horror rurali. I perchè sono tanti e nascono da presupposti che coincidono con le mille facce di madre natura, della selva oscura e di tutto ciò che è confinato fuori dalle nostre grigie città.
Negli ultimi anni sono arrivate diverse opere accattivanti e affascinanti unite dal bisogno di narrare quel folklore locale che appartiene di norma a ogni paese.
Hole in the ground ha tutti gli elementi per entrare a far parte di questo piccolo universo se non fosse che i rimandi e le somiglianze con Hallow che ho semplicemente adorato, sono davvero tante, tali da far perdere parte del fascino dell'opera dell'esordiente Lee Cronin.
Tanti i sotto testi e le metafore del film a partire da una vena ecologista a delineare l'intero intento dell'opera: stiamo distruggendo così tanto la natura che la risposta è una forza oscura rigurgitata dalle viscere della terra che si prenderà la sua rivincita sacrificando ciò che pensiamo di amare di più, i nostri affetti, la nostra famiglia e tutto il resto.
Due attori, una location e solo qualche sparuta immagine della creatura di turno.
Il resto sono pensieri e parole, suggestioni e giochi d'atmosfera.
Cronin nel cappello magico non mette molti elementi ma riesce a inquadrarli molto bene grazie ad una fotografia e degli effetti sonori che meritano una standing ovation
Uniche pecche l'aver esagerato e tirato un po troppo per le lunghe la "possessione" del piccolo Chris



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