lunedì 3 giugno 2019

Willard il paranoico


Titolo: Willard il paranoico
Regia: Glen Morgan
Anno: 2003
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Willard, quarantenne introverso al limite della patologia, trascorre il proprio tempo curando la vecchia madre malata e lavorando come impiegato nell'azienda fondata dal padre defunto. Protagonista passivo di una vita di umiliazioni, a casa e sul posto di lavoro, troverà nel morboso rapporto con i topi che abitano la sua cantina una valvola di sfogo per le proprie frustrazioni, e, giunto all'esasperazione, un singolare strumento di vendetta.

Willard sembra una via di mezzo tra Norman Bates e Lionel Cosgrove. Un personaggio con cui non è facile empatizzare e distinguere se è un buono o un cattivo a tutti gli effetti. Fa parte di quella galleria di protagonisti psicolabili e basta.
Willard remake di WILLARD E I TOPI, riesce per tutta la durata effettiva del film, a sfruttare bene l'unica location, la casa, in un home invasion dove sono proprio i roditori ad essere i co protagonisti ed esercitare poteri e paranoie ai danni del suo protagonista.
E 'un film che si chiude molto dentro se stesso, puntando su pochi elementi e cercando di lavorare per la maggior parte del tempo sull'atmosfera, il dramma grottesco e le macabre atmosfere soffocanti che rimangono anche le parti migliori. Il risultato poteva essere molto più deludente è così per fortuna non è stato.
Morgan ha una buona mano e di fatto questo rimarrà il suo film migliore all'interno di una sfortunata e magra filmografia che annovera un brutto remake del bellissimo BLACK CHRISTMAS e alcuni episodi della serie X-Files-Season 10
Quando uscì venne accolto forse troppo bene dal momento che la pellicola vive di alti e bassi che non riescono a farla decollare in modo completo, se non altro nella ripetizione di alcuni momenti e dialoghi che Willard sembra fagocitare per se stesso e che altalenano un ritmo e un montaggio non sempre adeguato contando che il film dalla sua è un racconto sulla solitudine, l'incomunicabilità e il disagio mentale.




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