Titolo: Punisher- Stagione 2
Regia: AA,VV
Anno: 2019
Paese: Usa
Serie: 2
Episodi: 13
Giudizio: 3/5
La seconda stagione di The Punisher
racconterà del conflitto tra il sempre poco incline al dialogo Frank
e il suo ex migliore amico Billy Russo. Russo indosserà la maschera
che lo ha reso Jigsaw per coprire il suo volto, sfigurato dallo
stesso Punitore al termine della prima stagione. Uno scontro tra due
personalità fortemente borderline, entrambe disposte a perseguire i
propri scopi senza indugiare granché nella clemenza: l’antieroe
Frank nella sua battaglia ultra-violenta alla criminalità di
qualunque genere e tipo, Jigsaw (da noi conosciuto anche come
Mosaico) nei suoi propositi di vendetta proprio contro Castle.
Il sequel della prima serie tv targata
Netflix dell'anti eroe stelle e strisce americano, probabilmente
deve aver imparato dalla prima gli errori commessi è così riesce
laddove quasi ogni speranza era andata persa.
Prima di tutto gli sceneggiatori hanno
avuto una bella pensata. Aggiungere un villain.
In secondo luogo hanno fatto uscire
completamente fuori di testa il vilain della prima stagione.
Il risultato è quello per cui abbiamo
Castle che deve difendere una ragazza da una setta, una sorta di
predicatore con un passato agguerrito e tantissima azione e
sparatorie.
Non era difficile ma alla fine ci sono
riusciti. Castle è un personaggio fisico, farlo parlare troppo
mettendolo al centro di una "disputa" femminile in ospedale
non segue la realtà dei fatti.
Al di là dell'azione, la stagione a
livello di tematiche affrontate affonda maggiormente la lama su
diversi intrecci narrativi e rapporti tra i personaggi senza riuscire
però ad avere una psicologia dietro questi, così elementare e
stereotipata da renderla volgarmente stupida.
Se The Punisher porta sul piccolo
schermo personaggi femminili indipendenti, allo stesso tempo rinforza
la dicotomia donna-intelligente e uomo-bruto. Tutti i personaggi
maschili della serie reagiscono per istinto o morale, sparando,
distruggendo cose o urlando, mentre gran parte delle azioni femminili
prendono vita attraverso conversazioni e meditazioni su quanto
avvenuto.
Le donne sono subdole, mentre gli
uomini prendono la situazione in mano e l'affrontano senza fermarsi a
riflettere. Tutto troppo deprimente e tagliato con l'accetta.
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