sabato 15 dicembre 2018

Wicked Gift



Titolo: Wicked Gift
Regia: Roberto D'Antona
Anno: 2017
Paese: Italia
Giudizio: 3/5

Ethan ha dei sogni spaventosi. Lo psichiatra lo rassicura: i sogni sono solo un fenomeno psichico, non hanno un significato. Quello che si può dire, sostiene, è che probabilmente sono associati alla sua solitudine, al fatto che ha paura. Ethan infatti vive solo ed è introverso. Al lavoro - si occupa di grafica pubblicitaria e siti web - ha un socio, Andrea, che è l'unica persona di cui si fida. A Ethan piace Alice, avvenente barista, e in quel senso le cose sembrano andare per il verso giusto. In ufficio, Ethan discute dei suoi sogni con Andrea, che è propenso a credere all'esistenza di qualche entità soprannaturale e, in particolare, alle maledizioni. Il giorno dopo, Ethan e Andrea sono a un corso d'aggiornamento.

Ed eccoci all'esordio di D'Antona, che poi proprio esordio non è dal momento che prima di questo film ha esordito con svariati corti, una serie e altro ancora. Fino all'inferno il suo secondo film è un'opera citazionista che mi ha divertito abbastanza e ha dimostrato il talento e tutte le migliorie apportate al film. Wicked Gift è più complesso poichè non è proprio un horror ma un thriller di genere che cita diversi registi della nostra tradizione e mischia il tutto con il j-horror nipponico a cui il film elargisce tante strizzate d'occhio. Una buona messa in scena, un montaggio che assieme alla colonna sonora rimangono i punti di forza a dispetto di alcune prove attoriali non proprio convincenti e alcuni dialoghi eccessivamente prolissi.
Rimane un film meritevole che per essere nel girone degli indie low-budget italiani cerca di prendersi sul serio rispetto ad altri suoi simili grazie, credo, agli intenti del regista che lasciano ben sperare contando la mano e l'attenzione per i particolari che mi ha davvero stupito.
Nella limitatezza dei mezzi, il regista e la sua troupe che rimangono per ora anche nei film successivi, sono riusciti a far decollare le ambizioni di questo film, rendendolo un prodotto comparabile con tutto il panorama degli horror indipendenti.
Wicked Gift è la sfida e poi la prova che dalla dimensione amatoriale del fan-film, D'Antona è riuscito ad essere proiettato nel professionismo. Per meritocrazia pure. Quasi un miracolo di questi tempi.

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