sabato 10 novembre 2018

Invocation of my demon brother


Titolo: Invocation of my demon brother
Regia: Kenneth Anger
Anno: 1969
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Cortometraggio sperimentale sull'immaginario omoerotico. Contiene alcune scene di performances dei Rolling Stones

Anger da sempre ha cercato di imporsi con una sua precisa e sperimentale idea di cinema.
O meglio una sorta di arte delirante e ossessiva che sembra essere la nota costante della maggior parte dei suoi cortometraggi, con il compito di impressionare, provocare e perchè no, buttare pure qualche seme trattando la magia nera e l'occultismo come tratterebbe Andy Warhol la nuova pubblicità del 21°secolo.
Il risultato ancora una volta mostra gli sforzi, l'eccesso e a volte la deriva attraverso cui l'artista cerca di dare forma ai suoi demoni personali investendoli e caricandoli di significato per impressionare il pubblico come in questo caso Lucifero e Sua Satanica Maestà.
Da sempre fan e succubo di Aleister Crowley che cita e omaggia in diversi lavori, cerca ancora una volta nel suo linguaggio sperimentale, quella misteriosa simbologia esoterica appartenuta al Gran Maestro. In 12' è concentrato tutto il suo universo che mescola musica, Rolling Stones, religione magica, il fondatore della Chiesa di Satana californiana Anton LaVey e il criminale Bobby Beausoleil, complice del pluriomicida americano Charles Manson.
Il corto in sè seppur con un ritmo incredibile e alcuni suoni e mescolanze suggestive soffre come spesso accade nei lavori di Anger di essere troppo confusionario.
Anger appare nei panni di un officiante chiaramente ispirato ad Aleister Crowley




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