Titolo: Invocation of my demon brother
Regia: Kenneth Anger
Anno: 1969
Paese: Usa
Giudizio: 3/5
Cortometraggio sperimentale
sull'immaginario omoerotico. Contiene alcune scene di performances
dei Rolling Stones
Anger da sempre ha cercato di imporsi
con una sua precisa e sperimentale idea di cinema.
O meglio una sorta di arte delirante e
ossessiva che sembra essere la nota costante della maggior parte dei
suoi cortometraggi, con il compito di impressionare, provocare e
perchè no, buttare pure qualche seme trattando la magia nera e
l'occultismo come tratterebbe Andy Warhol la nuova pubblicità del
21°secolo.
Il risultato ancora una volta mostra
gli sforzi, l'eccesso e a volte la deriva attraverso cui l'artista
cerca di dare forma ai suoi demoni personali investendoli e
caricandoli di significato per impressionare il pubblico come in
questo caso Lucifero e Sua Satanica Maestà.
Da sempre fan e succubo di Aleister
Crowley che cita e omaggia in diversi lavori, cerca ancora una volta
nel suo linguaggio sperimentale, quella misteriosa simbologia
esoterica appartenuta al Gran Maestro. In 12' è concentrato tutto il
suo universo che mescola musica, Rolling Stones, religione magica, il
fondatore della Chiesa di Satana californiana Anton LaVey e il
criminale Bobby Beausoleil, complice del pluriomicida americano
Charles Manson.
Il corto in sè seppur con un ritmo
incredibile e alcuni suoni e mescolanze suggestive soffre come spesso
accade nei lavori di Anger di essere troppo confusionario.
Anger appare nei panni di un officiante
chiaramente ispirato ad Aleister Crowley
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