Titolo: Meg
Regia: Jon Turteltaub
Anno: 2018
Paese: Usa
Giudizio: 3/5
Un sommergibile oceanico - parte di un
programma internazionale di osservazione sottomarina - viene
attaccato da un'imponente creatura che si riteneva estinta e che ora
giace sul fondo della fossa più profonda del Pacifico con il suo
equipaggio intrappolato all'interno. Il tempo stringe, l'esperto di
salvataggi subacquei Jonas Taylor viene incaricato da un visionario
oceanografo cinese, contro il volere della figlia Suyin, di salvare
l'equipaggio - e l'oceano stesso - da questa inarrestabile minaccia:
uno squalo preistorico di quasi 23 metri conosciuto come Megalodon.
Se Maometto non va dalla
montagna...interessante quest'ultima sorprendente scoperta
scientifica che nelle profondità dell'oceano esiste un luogo per
nulla intaccato dal tempo, che ha conservato temperatura e
caratteristiche adatte alla vita di alcune specie animali sparite
altrove.
Pur non scegliendo mai la carta della
demenzialità, il confine in alcune scene è arduo.
È infatti molto importante capire con
quale spirito affrontare la visione, se qualcuno mai si fosse
aspettato uno shark movie con ettolitri di sangue ci rinunci perchè
è dosato con il contagocce, se con piglio serio oppure con
l'esplicita volontà di ridere, accettando di perdere qualsiasi
regola logica. Al di là di una storia che ha poco o nulla di
originale, che non aggiunge niente di nuovo al filone, se non la
scoperta scientifica iniziale che speravo mostrasse qualcosa di più,
ci troviamo infatti dinanzi a personaggi caratterizzati in modo
superficiale, che fanno costantemente azioni ridicole mettendo in
pericolo loro stessi e gli altri.
In questo l'immortale Jason suona
davvero come la nota dolente perchè distrugge, con l'azione più
tamarra mai vista, quel poco che invece riusciva a mantenere un'aria
da thriller giocando con un'atmosfera solo a tratti convincente.
Invece qui si gioca con un sonoro che
alza le antenne, il nostro "eroe"che a petto nudo e fiocina
in mano combatte un Megalodonte di 23 metri..
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