Titolo: Loro2
Regia: Paolo Sorrentino
Anno: 2018
Paese: Italia
Giudizio: 4/5
È il momento dei confronti: fra Silvio
ed Ennio, imprenditore del nordest testimone della prima ascesa di
Berlusconi, tra Silvio e Sergio Morra, fra Silvio e Cupa Caiafa, fra
Silvio e Veronica. Al centro c'è sempre Lui, proiezione delle
speranze di riscatto di quelli (e quelle) che lo circondano,
incarnazione materiale (e impudentemente materialista) dei sogni di
(quasi) tutti.
Loro2 si conferma superficie
eternamente riflettente, come il font cromato in cui è inciso il
titolo sulle locandine. E la sua estetica inane veicola visivamente
un vuoto così pieno di sé da apparire come un intero perfetto, pura
materia deprivata di ogni parvenza di spirito.
Ritorna la corte attorno a uno degli
uomini più influenti e potenti d'Italia.
Ancora una volta Sorrentino/Servillo
danno prova di poter e voler lasciare il segno disegnando una cornice
attorno a cui transitano tutta la galleria, tutto il sontuoso circo
del regista.
La sua nemesi, il suo attore feticcio,
il suo asso nella manica si supera ancora una volta dando prova di
essere un attento osservatore e un imitatore dalle svariate
sfaccettature.
E'il momento dei confronti tra Silvio e
tutta la sua corte.
La più importante è sempre lei
Veronica. Moglie, mamma, dea, compagna, amica e alleata.
Un film che chiude pur lasciando aperte
molte domande su quanto invece il film abbia voluto raccontare. Penso
non fosse alla base degli intenti del regista che ancora una volta
promuove i rapporti e crea dei quadri stupendi fotografando lo sfarzo
e l'apoteosi di un impero senza invece ritagliarsi quella parte
politica e critica che in tanti avrebbero voluto vedere.
Ognuno sceglie di fare ciò che vuole e
Sorrentino da sempre fa quello che gli pare e come gli pare.
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