Titolo: Escape Plain 2
Regia: Steven C.Miller
Anno: 2018
Paese: Usa
Giudizio: 2/5
Ray Breslin, l'uomo in grado di fuggire
dalle prigioni più dotate di sistemi di sicurezza a prova di
evasione, è ora a capo di un team che si occupa della stessa
materia. Il suo agente più abile, Shu Ren, è finito insieme a
quello che considera un fratello in una prigione denominata Ade da
cui sembra davvero impossibile fuggire. Le sue coordinate cambiano
costantemente e tutto ruota attorno a un'arena dove vengono convocati
i prigionieri per combattere tra loro.
Sembra che stia diventando una moda o
forse questi mercenari proprio non c'è la fanno ad andare in
pensione visti i debiti o i mutui sulle ville o i castelli.
Cruise, Stallone, Cage, Willis, e molti
altri ancora portano avanti franchise, sage interminabili, profetti
disastrosi e disastrati che non meritavano nemmeno dei sequel e tante
altre cose spiacevoli.
Eccoci al secondo capitolo di una saga
che già non aveva senso in partenza portando l'attore a riprendere
vecchi ruoli del passato cercando di fare ancora bella figura.
Stallone non mi sta nemmeno troppo
antipatico seppur un mezzo reazionario, però il suo bisogno per
salvare i suoi soldati di rientrare in una prigione di massima
sicurezza con le spalle parate da Bautista e dal sempre più inutile
50% dopo che l'ex presidente della Californi ha dato forfait mi
sembra forse eccessivo.
Dopo i film con Dwayne Johnson anche
qui i cinesi stanno risalendo la china tra l'altro tutti giovani in
ottima forma capaci di dare tante pedate ai vecchi mercenari e a
rispondere alla domanda se veramente abbiano bisogno dei mercenari
stanchi e imbruttiti dai troppi abbellimenti estetici a differenza di
fisici tonici quasi tutti campioni di arti marziali.
Un film abbastanza vuoto dove i veri
protagonisti non sembrano nemmeno esserci ma tutti cercano di
trovarsi il loro momento in cui rubare la scena tra un fuggi fuggi
per questi tortuosi corridoi in questo carcere di "massima"
sicurezza
Nessun commento:
Posta un commento