giovedì 19 luglio 2018

Malarazza


Titolo: Malarazza
Regia: Giovanni Virgilio
Anno: 2017
Paese: Italia
Giudizio: 3/5

Tommaso Caruso è un pregiudicato figlio di Tonino detto Malarazza, potente boss del quartiere. Tommaso ha ereditato il soprannome del padre ma non si è rivelato all'altezza della sua fama criminale, e ora passa il tempo a ubriacarsi e a giocare a carte, scaricando la propria frustrazione e brama di potere sulla moglie Rosaria e sul figlio, che porta il nome del celebre nonno. Quando Rosaria non riesce più a sopportare le botte e gli insulti del marito e scappa di casa insieme al figlio, Tommaso chiede alla comunità criminale di ostracizzare la donna e di punire il fratello di lei, Franco, transessuale dedito alla prostituzione. Si innesca così una spirale di violenza che non può avere altro che conseguenze tragiche.

Come dicevo in un'altra recensione, c'è tanto cinema italiano di buona fattura uscito negli ultimi anni. Il fatto che la maggior parte del pubblico non lo conosca e un problema distributivo, nel senso che è troppo rischioso proiettarli nei cinema con la paura che non incassino.
Quindi le alternative sono i festival oppure aspettare che escano in dvd oppure lo streaming.
Malarazza affronta di nuovo, come tanti giovani registi soprattutto esordienti cercano di fare, il tema delle aree urbane degradate del Sud completamente abbandonate a se stesse dallo Stato e dalla legge, zone franche in cui lo spaccio avviene alla luce del sole e la gente è stanca di "aspettare che ci salvi qualcuno".
Tematica di fuoco, dove le vicende e i personaggi sono fondamentali per la riuscita del film.
Uno schema corale dove di fatto ognuno segue la sua strada come ci è capitato di recente di vedere in diversi film che trattano tematiche legate alla criminalità organizzata (le serie su tutte proprio per delineare questo tratto peculiare dei personaggi) dove il senso della comunità civile funziona solo per certi aspetti e bisogni e dove prevale di fatto l'omertà di stampo mafioso.
"Malarazza" vuol dire tante cose tra cui il destino disgraziato di molti giovani del sud che hanno ben poche alternative al crimine dal quale sono circondati.
Alla sua terza opera Virgilio cerca di portare il suo film più maturo, sicuramente migliore rispetto ai precedenti e con una visione più ampia dei temi e della gestione dei personaggi.
Ennesimo indie che da sicuramente coraggio al regista nell'affrontare le miserie della sua città senza glorificarne i criminali.
Una visione e una politica di cinema da tenere d'occhio

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